Roma-Napoli: Tattiche

Posted By on Ott 16, 2017 | 0 comments


di Alessandro Nardi

 

Il Napoli scende all’Olimpico senza sorprese, la formazione è la stessa di sempre ed anche il modulo, ormai
ben rodato non subisce mutamenti. Di Francesco a sorpresa ma non troppo inizialmente si scosta dal suo
classico 4-3-3 giocando con un 4-2-3-1 dove De Rossi e Pellegrini fanno da schermo davanti alla difesa,
mentre Nainggolan viene spostato sulla trequarti campo nel tentativo di limitare Jorginho. In fase difensiva,
quando i partenopei iniziano la loro azione dalla difesa Nainggolan è a ridosso di Dzeko nella posizione di
seconda punta per infastidire il portatore di palla del Napoli e magari rubare qualche pallone in quella zona
di campo. Questa decisione però non ha gli effetti sperati, perché il belga risulta molto spesso fuori dal gioco
ed il centrocampo dei ragazzi di Sarri prende il sopravvento su quello della Roma. Anche perché se il Napoli
attua un pressing altissimo, fino al ridosso dell’area avversaria, la Roma aspetta nella sua metà campo i
giocatori azzurri cercano di limitare gli spazi a loro disposizione. Inizialmente questa tattica sembra
funzionare, ed il Napoli per i primi venti minuti non crea pericoli alla porta di Alisson pur mantenendo il
pallino del gioco grazie alla sua enorme mole di possesso palla finalizzato ad allargare la difesa della Roma
per poi aggredire lo spazio. Il Napoli in genere attacca prevalentemente sul lato sinistro del campo grazie
alla catena Ghoulam-Hamsik-Insigne, oggi questa tendenza è diventata quasi un’ossessione; evidentemente
Sarri ha individuato in Bruno Peres l’anello debole della difesa giallorossa, ed infatti il brasiliano ha perso
molti più palloni del solito ed il Napoli da quella parte del campo è riuscita a rendersi pericolosa quasi ogni
volta che ha accelerato. Anche perché Florenzi, che deve ancora ritrovare la forma giusta dopo il lungo
infortunio non sempre ha aiutato il compagno nei raddoppi. Dall’altra parte invece è funzionata benissimo
per trequarti di partita l’intesa Hysaj – Allan, con il brasiliano che raddoppiava sempre su Perotti che è stato
assente fino al 65’. Non è un caso che l’argentino si sia acceso solo quando ha potuto puntare Hysaj da solo
e quando invece che essere Allan a raddoppiarlo è stato Callejon. Dopo aver trovato il gol del vantaggio (su
clamoroso errore di De Rossi) il Napoli sfonda ancora prima con Ghoulam sull’out di sinistra, poi con una
percussione di Mertens fermata da Fazio fisicamente, ma soprattutto dalla grande densità che i giocatori
della Roma hanno attuato per tutta la partita, cosa che gli ha permesso di limitare quanto meno gli
inserimenti di Hamsik (solo uno nel primo tempo) e i tagli di Callejon alle spalle dei difensori, che non sono
mai arrivati in questa partita. Nel secondo Di Francesco torna alle origini e sposta Nainggolan a metà campo
tornando a 4-3-3, ma a dir la verità la partita non cambia: il Napoli continua con il suo gran possesso di palla
sempre alla ricerca dello spazio per far male e la Roma continua a fare densità nella sua metà campo (ancor
più adesso che è stato arretrato il belga) per togliere spazio e quindi pericolosità alla squadra di Sarri. La
sensazione che dà il Napoli è quella di una squadra che recita perfettamente uno spartito, i centrocampisti
non sbagliano una volta il tempo di uscita nel pressing e soprattutto si muovono all’unisono; in questo
modo per la Roam diventa difficilissimo superare quella muraglia ed infatti il Napoli ha recuperato
moltissimi palloni prima che arrivassero in zona calda, sfruttando la perfezione dei loro movimenti che
andavano a sporcare ogni linea di passaggio. Le uniche vere occasioni della Roma sono arrivate su calcio
piazzato dove Fazio con un bel colpo di testa impegna Reina che si salva con l’aiuto del palo e Dzeko sempre
di testa coglie la parte superiore della traversa (decimo palo stagionale per la Roma), questo a
testimonianza della grande difficoltà dei giallorossi in fase di costruzione del gioco. Da notare infine come il
giovane turco Under sia stato l’unico dei tre esterni offensivi a compiere tagli verso l’aria di rigore, Florenzi
infatti cercava più l’esterno del capo ed il cross, mentre Perotti, quando è entrato in partita cercava l’uno
contro tutti, teso a guadagnare il fondo e mettere la palla in mezzo. Migliori in campo per il Napoli Allan per
l’enorme lavoro in fase di contenimento, Ghoulam, vera spina nel fianco per tutta la partita ed ovviamente
Reina che compie la classica arata da tre punti. Per la Roma Manolas, prima di stirarsi era il migliore nel
pacchetto arretrato, insieme a Pellegrini che complessivamente è stato il migliore dei suoi in quanto non è
naufragato come De Rossi nel primo tempo ed ha cercato di essere un buon raccordo tra difesa e attacco,
cercando l’inserimento e recuperando molti palloni.

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