Giorgio Dusi
Uniti e organizzati, e pazienza se questo non è bastato per portare a casa almeno un punto. L’Australia esce dalla prima partita del Mondiale a testa comunque alta, con il rammarico di essere andata a un passo dal bloccare la ben più quotata Francia nella gara d’esordio nel gruppo C di Russia 2018. Il finale per 2-1 condanna i Socceroos, ma il morale della squadra è soltanto più alto, così come la fiducia, perché a Kazan la differenza tecnica abissale che doveva differenziare le due nazionali non si è vista.
Merito soprattutto del commissario tecnico Bert van Marwijk, santone olandese che in soli sei mesi ha reso l’Australia una squadra di competere quasi alla pari contro la Francia grazie a quell’organizzazione che lui stesso aveva invocato in conferenza stampa alla vigilia del match. Una chiave centrata in pieno dai suoi giocatori in campo. La difesa ha sofferto nel primo quarto d’ora prima di prendere le misure all’attacco stratosferico, ma disordinato, dei transalpini. Sainsbury e Milligan sono riusciti a limitare al massimo le imbucate in profondità, soltanto un’entrata azzardata di Risdon ha concesso a Griezmann il rigore che ha sbloccato la sfida.
La reazione però è stata immediata, guidata da capitan Mile Jedinak, che ha ripagato la Francia con la stessa moneta segnando il rigore del pareggio, con la calma di un leader, come è stato in campo per tutti i novanta minuti. La sua esperienza è stata una delle chiavi per mantenere i nervi saldi, oltre che per guidare il centrocampo. Soltanto la sfortunata deviazione di Behich sul tiro di Pogba ha causato il gol che ha indirizzato definitivamente la partita in favore della Francia, alla fine uscita vincente dal match nonostante una prestazione sotto tono.
Ma l’Australia può guardare avanti con fiducia: contro Perù e Danimarca se la potrà giocare alla pari, con la possibilità di essere più incisiva in fase offensiva, dove Nabbout e gli esterni Leckie e Kruse sono mancati. Piccoli aggiustamenti da apportare per coronare un sogno chiamato ottavi di finale: dopo un inizio così, l’obiettivo non è più tanto irraggiungibile.