Giovanni Rosati
Uno-due-tre. Tre motivi ci avevano dato la giusta motivazione per vedere l’ottavo di finale di Coppa Italia tra Inter e Benevento. Capire se i padroni di casa avrebbero fatto un salto caratteriale rispetto allo scorso anno, quando andò in maniera decisamente differente contro il Pordenone; rivedere in campo giocatori poco utilizzati nella prima metà della stagione; vivere l’esperienza di una partita dell’Inter in un San Siro quasi completamente vuoto. Solo 500 i presenti per l’occasione, distribuiti sulle due tribune e perlopiù esponenti dei club o della stampa.
Uno-due-tre. Più corretto dire due più uno, ma il risultato è lo stesso. Tanto è costato quel pessimo boxing-day ai tifosi nerazzurri, che per un’altra gara dopo questa non potranno popolare il Meazza e per quella successiva dovranno lasciare la Curva Nord completamente svuotata della sua essenza. “Contro il razzismo, contro la violenza, contro punizioni prive di coerenza”. In tre parti si divide anche lo striscione appeso fuori dallo stadio dai sostenitori della Beneamata, che sul terzo punto dovrebbero però guardarsi negli occhi gli uni con gli altri prima di rivolgersi alla società.
Uno-due-tre. E subito Icardi a trasformare dal dischetto sbloccando la partita e mettendola sui giusti binari. C’è tanta retorica dietro a queste partite, che sono un test fondamentale per la mentalità vincente e che dimostrano di che pasta sia fatta una squadra. E allora uno-due-tre gol nel primo tempo, uno-due-tre gol nella ripresa.
Uno-due-tre. Tanti i giocatori che avevamo citato nel pre-partita perché curiosi di vederli in campo dopo tanto tempo o comunque per vederli interpretare un ruolo di maggiore importanza nello scacchiere di Spalletti. Dalbert, Ranocchia e Lautaro. Il brasiliano ha segnato il suo primo gol con la maglia nerazzurra a fine primo tempo, l’argentino ne ha realizzati altri due, il difensore centrale nessuno. Tre gol proprio da due di quei tre giocatori
Uno-due-tre. Quella attuale è forse la peggiore stagione milanese di Perisic, raramente coinvolto finora in azioni da gol ed evidentemente scosso dal secondo posto al Mondiale con la sua Croazia. Anno nuovo vuol dire però rinascita, e Perisic ha sfornato proprio tre assist sui sei gol totali della sua Inter.
Uno-due-tre. Le prime due nel campionato di Serie A 2017-18, quando il Benevento era riuscito a trovare la prima partecipazione alla massima categoria italiana. All’andata fu 1-2, al ritorno 2-0, ora 6-2.
Tre-due-uno. Che abbia inizio il nuovo anno nerazzurro.