Pasquale Pollio
Per fare il punto della situazione in casa rossoblù, si deve partire dalle parole pronunciate da Semplici ai microfoni de “La Nuova Sardegna”, parole in piena sintonia con quello precedentemente dichiarato sia dal DS Capozucca che dal Presidente Giulini:
“Faremo delle rinunce ma sono sicuro che costruiremo una bella squadra”
Parole poco rassicuranti per il popolo rossoblù, che dopo aver sognato nella stagione del centenario una qualificazione europea, poi sfumata per il crollo verticale della squadra, ha dovuto soffrire sino al termine di questa stagione per vedere i loro beniamini raggiungere sul fil di lana una salvezza a dir poco miracolosa, certo nessuno vuole negare che la pandemia, con tutti i suoi risvolti, abbia pesantemente inciso sulle casse di tutte le Società della massima serie, ma non si può pensare di regalare ai tifosi la fotocopia di quella che, senza dubbio, può essere considerata la stagione degli “orrori”, e se si vuole “costruire una bella squadra” non si può fare a meno di confermare due degli elementi cardine della rosa: Godin e Nainggolan, che con la loro qualità ed esperienza possono essere considerati i leader di questo gruppo, fermo restando che la rosa presenta tanti altri elementi di valore che inspiegabilmente hanno reso al di sotto delle aspettative nella stagione appena conclusasi, inoltre ci sono elementi sacrificabili che non andrebbero, secondo noi, ad incidere sul valore globale delle rosa, e ci riferiamo a Cragno, Simeone, Cerri, Caligara, Oliva e Lycogiannis, senza contare il risparmio per le casse societario giunto con la risoluzione del contratto di Eusebio Di Francesco, che visto i risultati conseguiti durante la sua gestione avrebbe anche potuto dimettersi prima prendendo ad esempio il gesto che Gennaro Gattuso fece al momento della separazione con i rossoneri.