di Michele D’Alessio
Un vecchio adagio dice che “se il portiere era bravo coi piedi, giocava a centrocampo”. Se la consecutio temporum è discutibile, lo è molto meno il contenuto. Da sempre, in tutti i giardini pubblici del mondo, il più scarso con i piedi, viene relegato tra i pali.
Samir Handanovic è capitato nell’epoca in cui ai portieri si richiede di saper usare i piedi, anche se in certi casi, come quello che ha sancito il rigore del vantaggio gigliato nella partita vinta dalla Fiorentina contro l’Inter, i piedi sono la conseguenza di un mancato impulso a rinviare quel pallone in tribuna. Alla “viva il parroco ” si sarebbe detto una volta. Invece Handanovic ha cercato il controllo, e in men che non si dica ha steso un tappeto rosso lungo quando il decumano dell’Expo, su cui gli uomini di Paulo Sousa hanno pasturato calcio, portando a casa i tre punti e riguadagnando la vetta della classifica : l’ultima volta che successe, il caffè al bar lo pagavamo ancora con le lire.
La serata di Handanovic però è continuata in maniera a dir poco sfortunata. Il gol del raddoppio viola nasce da un errore tecnico in deviazione col braccio di richiamo su un tiro di Ilicic. All’imputato si concedano le attenuanti generiche: il calcio impresso dallo sloveno viola era davvero potente , la palla ha seguito una traiettoria irregolare. E poi, nella piena attuazione della Legge di Murphy, il pallone deviato da Handanovic è andato a cadere a mezzo millimetro dalla riga di porta, laddove Kalinic ha semplicemente ribadito.
Lo zampino dell’estremo difensore sloveno, da molti ritenuto sopravvalutato, c’è anche nell’episodio che cambia completamente la storia del match: Kalinic è lanciato a rete, Handanovic accenna all’uscita e poi ci ripensa. Miranda a quel punto abbraccia l’attaccante croato quel tanto che basta da indurre Damato di Barletta a mandarlo sotto la doccia anzitempo. A suo modo, una serata irripetibile quella di Handanovic, non nuovo per altro a pennuti pagati a caro prezzo dall’Inter. Almeno si spera che una lezione l’abbia imparata: quando la palla arriva e con lei l’avversario in pressing, per evitare problemi un rinvio in fallo laterale è la soluzione migliore.