di Alberto Rossi
Da quando è arrivato il 28enne Julian Nagelsmann l’Hoffenheim ha decisamente cambiato marcia in questa stagione. No, non stiamo parlando di un acquisto arrivato nel mercato di gennaio ma del nuovo allenatore che si è insediato sulla panchina l’11 febbraio.
Nagelsmann, classe 87, è il secondo allenatore più giovane della storia della Bundesliga dopo Bernd Stober che nel 1976 guidò per una partita il Saarbruchen all’età di 24 anni.
I risultati in questi primi mesi sulla panchina dell’Hoffenheim parlano a favore del giovane allenatore: squadra presa a sette punti dalla zona salvezza ed oggi, dopo poco più di un mese, a pari merito con Augsburg e Eintracht in quart’ultima posizione che garantirebbe la permanenza in massima serie.
Siamo di fronte sicuramente ad una storia particolare quando si parla di Nagelsmann. Il tecnico nato a Landsberg am Lech è dovuto passare per tante sofferenze prima di diventare allenatore di Bundesliga a soli 28 anni. La sua carriera da calciatore venne stroncata all’età di 20 anni a causa di un grave infortunio al ginocchio quando militava nell’Augsburg. Fu un periodo difficile in cui balenarono anche pensieri di chiudere per sempre col mondo del calcio. Poi la svolta che nel 2007 lo ha portato ad essere collaboratore dell’attuale coach del Borussia Dortmund, Thomas Tuchel, nella squadra riserve dell’Augsburg con il compito di studiare gli avversari. La gavetta proseguì nell’Hoffenheim dove nel 2009 gli venne affidata l’Under 19. Alla prima stagione riuscì subito a vincere il titolo, segno di una carriera da predestinato. Nel dicembre 2012 la chiamata che non ti aspetti: esonerato Markus Babel, la società sceglie Nagelsmann come vice dell’allenatore ad interim Kramer per la prima squadra. “Mi venne quasi da ridere” – confessò Julian, all’epoca 25enne. La sua carriera sembrava aver imboccato definitivamente la strada giusta. E a febbraio di quest’anno ecco la consacrazione con la panchina dell’Hoffenheim per sostituire l’esonerato Stevens.
Non poteva che essere Tuchel il suo modello principale. Gli influssi del mister giallonero si vedono anche nella sua predilezione per l’aggressione alta dell’avversario; Nagelsmann ha ammesso di apprezzare molto anche tecnici come Guardiola e Wenger ed ha avuto parole di ammirazione per il gioco del Villareal di Garcia Toral.
Lo descrivono come un perfezionista. Di sicuro, l’eventuale salvezza dell’Hoffenheim quest’anno avrebbe il sapore di un’impresa e la strada è quella giusta. 28 anni sì, ma l’entrata in scena e la conoscenza della squadra sono quelle di un veterano.