di Michele D’Alessio
31/03/2016
Ricordare una storia da dimenticare, come fu quella dell’unica
apparizione del Treviso nel massimo campionato italiano.
Correva la stagione 2005/2006, di fatto, a causa di calciopoli,
spartiacque nella storia della nostra lega, e il treviso si affacciava
nel palcoscenico più importante, quello agognato per anni: la serie A.
La stagione però non nacque tra i migliori auspici, infatti la squadra
allenata da Ezio Rossi, fu costretta a traslocare allo stadio Euganeo
di Padova per disputare le proprie partite casalinghe, visto che
l’Omobono Tenni di Treviso fu ritenuto inidoneo per la serie A, prima
di essere ristrutturato per arrivare alla capienza minima richiesta di
10 mila unità.
L’esordio fu di fuoco, al Meazza contro l’Inter. Il Treviso uscì con
un passivo di tre reti nonostante annoverasse nella sua rosa gente
esperta come i gemelli Filippini, Dino Fava, Pinga e Marcello
Cottafava.
Il primo punto in campionato arrivò solo alla sesta di campionato, con
uno 0-0 in casa del Chievo. La prima gioia invece arrivò alla nona di
campionato, quando il Treviso espugnò l’Oreste Granillo di Reggio
Calabria, grazie alle zampate di Beghetto e Parravicini. Ma questa è
soltanto un’illusione, perchè la panchina di Ezio Rossi presto salta,
al suo posto fu chiamato uno che di salvezze insperate se ne intende:
Alberto Cavasin.
Neanche con Cavasin le cose migliorano. A febbraio 2006 il Treviso
riceve una manita dal Milan nonstante una buona campagna acquisti nel
mercato invernale, in cui arrivarono in Veneto nomi altisonanti come
Marco Borriello, Francesco Galeoto, Samir Handanovic, Christian Maggio
e Gianni Guigou.
Quando la stagione era ormai compromessa, con un ulteriore cambio alla
guida tecnica (a Cavasin subentrò Bertoluzzi), ecco il sussulto: il
giorno del pesce d’aprile a Treviso i padroni di casa fermano sullo
0-0 la Juventus di Capello.
Alla fine del campionato il Treviso saluta a A con una vittoria
inutile contro l’Udinese.
Magrissima consolazione a fine campionato: grazie alla retrocessione
d’ufficio della Juventus, fatta scivolare al 20esimo posto, il Treviso
chiude il campionato alla 19esima posizione con 21 punti.