di Antonio Capotosto
Le sfide tra Milan e Juventus nel penultimo giorno della settimana sono ormai un abitudine nel calcio di oggi (come ogni partita). Prima della pay tv invece un anticipo di campionato significava avvicinarsi delle competizioni europee.
La prima volta di sabato e’ datata 17 aprile 1993, con i rossoneri primi della classe e l’Inter sulla piazza d’onore distante sette lunghezze, una settimana dopo la stracittadina di ritorno. Gli uomini di Fabio Capello si erano ritrovati (quasi) da subito sulla vetta solitaria della classifica, destinati a dominare il campionato per la seconda stagione consecutiva. Al termine della ventiduesima giornata il distacco della Beneamata era di undici punti, quando i nerazzurri pareggiarono a Bergamo e il Diavolo sconfisse la Lazio. Con l’avvento della primavera il Milan tolse per qualche chilometro il piede dall’acceleratore, pronto a tuffarsi verso il rush finale in Champions League, raccogliendo quattro pareggi e due sconfitte in sei gare: l’ultima proprio di fronte alla Vecchia Signora. Al Diavolo non basto’ il vantaggio di Marco Simone (match-winner dell’andata), considerato che in un quarto d’ora la Juve ribalto’ il risultato con la prima e unica doppietta in maglia bianconera di Andreas Moller. Nella ripresa il centrocampista tedesco innesco’ un contropiede per Roberto Baggio, culminato da una grande azione del ‘Divin Codino’ per il definitivo 3-1.
Era da nove anni che la Juventus non espugnava San Siro. Il giorno dopo l’Inter vinse al Rigamonti e si porto’ cosi’ a cinque lunghezze dai rossoneri (alla fine saranno quattro). Un mese piu’ tardi il Brescia pareggio’ al Meazza, quando al Milan bastava un punto per la matematica certezza del tredicesimo scudetto: il terzo dall’era Berlusconi e il secondo consecutivo: dall’avvento dei tornei a girone unico, il Diavolo era l’unico club tra i piu’ titolati d’Italia a non aver ancora festeggiato il tricolore per due annate di fila. L’ultimo sigillo in maglia rossonera di Chicco Evani e Frank Rijkaard. Quindici mesi piu’ tardi il ‘ritorno lampo’ di Ruud Gullit regalo’ un altro trofeo al ‘Tulipano nero’, quando Van Basten era ancora fermo per l’ennesimo infortunio alla caviglia. Marco non metteva piede in campo dal 26 maggio ’96, da quella finale persa con l’Olympique Marsiglia. Una sconfitta che nessuno si aspettava, ma nella storia rossonera quella partita verra’ ricordata come l’ultima partita del ‘Cigno di Utrecht’. Il Milan aveva staccato il pass per la finale di Champions League il 21 aprile, quattro giorni dopo la sconfitta con i bianconeri. Il successo della Vecchia Signora fu l’antipasto per la semifinale di ritorno della Coppa Uefa, poi conquistata nella doppia finale con il Borussia Dortmund. L’ultimo sigillo di Trapattoni sulla panchina bianconera. Il ‘Giuanin’, leggenda rossonera da giocatore e bianconera da allenatore. E proprio alla guida del Diavolo inizio’ la lunga carriera da tecnico.