di Francesco Falzarano
E’ stato un Frosinone diverso, quello che al Matusa, ha sfidato l’Inter di Mancini. La squadra di Stellone lontana parente, di quella crollata sotto i colpi del Genoa.
Obiettivo fallito, ma squadra viva. La sconfitta immeritata sotto molti punti di vista, lascia l’amaro in bocca, perché in questa corsa salvezza al ribasso, ogni punto potrebbe risultare fondamentale; fondamentale come la prossima sfida contro l’Hellas, che potrebbe clamorosamente rientrare in corsa con un successo.
C’è poca però voglia di parlare di calcio, però, dopo quanto accaduto all’esterno dello stadio. Qualcosa che ha del grottesco. Una cinquantina, forse più, ultras interisti sono riusciti e ad aggirare i “controlli” delle forze dell’ordine arrivando a provocare scontri nella stessa strada in cui si stavano riversando tante famiglie di frusinati che si apprestavano a fare il loro rientro a casa. L’ennesimo schiaffo alle regole che penalizzano l’anziano signore che rinuncia all’ombrello sequestratogli ai tornelli, al bambino che vede privato del tappo della bottiglia d’acqua all’ingresso, al padre di famiglia trovato sprovvisto di segnaposto.