di Alessia Fratarcangeli
San Paolo gremito, solidarietà intorno a Gonzalo Higuain. I tifosi del Napoli indossano la maschera e le maglie del Pipita: è una dimostrazione di vero affetto nei confronti della loro pedina più importante. Ma la squalifica del numero 9 argentino è l’occasione per Manolo Gabbiadini.
Il ragazzo non tradisce: alla prima chance fa esplodere di gioia i propri tifosi. Manolo ha talento, ma sa essere un umile, lavoratore, mai triste nè rassegnato, sebbene bloccato in panchina. Eppure, con lui titolare il Napoli non ha mai perso. Una piccola rivincita per l’attaccante bergamasco sempre puntuale alla prima occasione: è proprio lui che apre le danze con il suo terzo gol in questa serie A e che spiana la strada agli azzurri per la vittoria.
L’abbraccio con Valdifiori dice tutto: è il gesto di chi si sente poco considerato e messo in un angolo senza avere mai la possibilità di dimostrare qualcosa, il gesto verso l’amico che più di tutti gli è stato vicino e che magari l’ha confortato nei momenti più difficili dell’esperienza partenopea.
Molti giocatori dovrebbero prendere esempio da questo 24enne: Gabbiadini è rimasto sempre fedele all’impegno preso con De Laurentiis. Magari a fine stagione andrà via, ma ha sempre mostrato rispetto nei confronti della squadra che lo ha voluto un anno fa, nei confronti del mister che non gli ha mai dato una vera opportunità e nei confronti dei compagni stessi. L’umiltà fa onore a un ragazzo che di talento ne ha, e anche tanto, ma probabilmente non è Napoli il luogo in cui potrà esplodere. In attesa della prossima avventura, Gabbiadini avrà un’altra manciata di minuti (che siano altre due o tre giornate) per mettersi in mostra e, perchè no, crearei presupposti per un esame di coscienza da parte di mister Sarri…