Eduard Streltsov “il Pelè del Gulag” (I PARTE)

Posted By on Apr 13, 2016 | 0 comments


di Stefano Renzi

Eduard Streltsov, protagonista di una storia che lascia senza fiato. Esistono calciatori che non saranno mai ricordati adeguatamente rispetto a quanto avrebbero meritato. É il caso del “Best Russo”.
1954. URSS, regime comunista di Kruscev. Le maggiori squadre del paese sono in cerca di talenti che possano rappresentare la nazionale sovietica, in vista delle Olimpiadi di Melbourne del 1956. La Torpedo Mosca, nel ’54 fa esordire un giovane moscovita dal talento straordinario: si tratta di Streltsov. A causa del suo amore per la bella vita, le donne e l’alcol, Eduard sarà soprannominato il “Best russo” qualche decennio più tardi.
Alla precoce età di 16 anni il ragazzo segna il suo primo gol da professionista, diventando il più giovane marcatore nella storia russa, e chiude il campionato 1955 con 15 gol in 22 partite, il più giovane capocannoniere della massima serie.
L’anno seguente si giocano le Olimpiadi australiane, ed “Edik” è già un’icona per i tifosi sovietici. Come in una favola, il ragazzino porta la nazionale al primo Oro olimpico della storia. A volte, però, le favole non hanno un lieto fine. Durante i festeggiamenti di una delegazione olimpica al Cremlino, Eduard viene avvicinato da Yekaterina Furtseva, membro principale del Comitato Centrale del Partito Comunista. La donna ha intenzione di fargli sposare sua figlia, ma il giovane rifiuta e apostrofa la ragazza con l’epiteto di “scimmia”, forse dopo aver alzato un po’ troppo il gomito.
In URSS non è consigliabile rivolgersi così ad un’esponente politico. Non è però il solo episodio che mette in cattiva luce Streltsov agli occhi del potere: nel 1958 “Edik” rifiuta di firmare prima per il CSKA, squadra rappresentativa dell’Armata Rossa, e poi per la Dinamo, compagine del Kgb alla ricerca di un calciatore talentuoso e possente al servizio della loro autorità. Scelte che alimentano le inimicizie dell’esercito e della polizia segreta nei suoi confronti; antipatie che si aggiungono a quelle del Partito Comunista e, quindi, della stampa….. (continua)

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