di Nicola Ciacciarelli
Il Fußballclub Carl Zeiss nasce nel 1903 da un’idea di alcuni operai dell’omonima azienda di ottica e strumenti di precisione, a Jena ,nella Germania centrale, città famosa per essere stato teatro di un’importantissima battaglia tra l’esercito napoleonico e quello prussiano. I primi anni sono piuttosto avari di soddisfazioni. La squadra rimane, per alcuni lustri, nel più completo anonimato, gravitando nelle serie minori. Vince diversi titoli regionali, ma non riesce a compiere un reale salto di qualità.
La città di Jena, come tutta la Germania d’altro canto, è letteralmente a pezzi nel dopoguerra. È proprio la squadra di calcio a regalare alla popolazione qualche raro momento di svago. Il Carl Zeiss che, all’inizio degli anni 50 cambierà in varie occasioni denominazione, risale la china e ottiene nel 1956 la prima promozione nella DDR-Oberliga, il massimo torneo della Germania est. Sì, perchè il 7 ottobre 1949 nasce la DDR (con capitale Berlino est) e, dunque, la divisione con la Repubblica federale (con capitale Bonn). Una divisione che si concretizzerà ancor di più con la nascita del Muro di Berlino nel 1961. Due stati differenti e, quindi, anche due tornei differenti.
Il club si stabilizza nel massimo campionato della Germania orientale e, dopo la vittoria nella coppa nazionale del 1960, ottiene il suo primo titolo nella stagione 62-63. Ad allenare i gialloazzurri c’è Georg Buschner, che chiusa la sua esperienza (1958-1971) a Jena, diverrà CT della DDR. Con il Carl Zeiss vincerà altri due titoli, nel ’68 e nel ’70. Nella sua penultima stagione, Buschner e i suoi, sorprendono il mondo calcistico con un incredibile vittoria per 3-1 contro l’Ajax di Cruyff nei quarti di finale di Coppa delle Fiere. Un match particolare non solo per il risultato finale. Infatti gli uomini di Buschner scendono in campo con scarpe chiodate, non regolamentari, per non scivolare su un terreno di gioco completamente innevato. L’intervento dell’attaccante Peter Ducke nei confronti di Suurbier, causa un taglio profondissimo al terzino dei lancieri, scatenando le proteste degli olandesi. L’arbitro Francescon, di Padova, non sospende la gara e il risultato è omologato. Ad Amsterdam però, nel match di ritorno, la squadra di Michels ribalta il risultato con un perentorio 5-1. La stagione seguente è l’ultima per Buschner, che chiude con un secondo posto e con i quarti di finale di Coppa dei Campioni. Sulla panchina del Carl Zeiss dalla stagione 71-72 c’è il ventinovenne Hans Meyer. (Continua…)