di Francesco Falzarano
Ore 17,30 appuntamento con la storia. Benvento – Lecce. Ai padroni di casa basta un punto per la promozione in serie B. Una città intera ruota attorno ad un evento sportivo. E’ stata una settimana lunga a Benevento. In tutte le vie, rioni, quartieri si contavano i giorni, le ore, i minuti che separavano la città dall’evento.
Benevento, città strana, silenziosa. Ha smesso di sognare dopo anni e anni di delusioni. Viveva di incubi, rabbia, ostinazione e rassegnazione. Quasi derisa da molti addetti ai lavori e quasi sull’orlo di una crisi di nervi, acuita la scorsa stagione quando dopo un interminabile testa a testa con la Salernitana, i granata approdano in serie B. I play-off lasciano un dolore profondo, l’ennesimo.
Ad inizio stagione la rivoluzione: si parte senza proclami, obiettivi, e senza la voglia. Nonni, padri, ossessionati da quella lettera. B. Lettera che nella città delle streghe si ha paura ha pronunciare anche adesso.
Il 21 Giugno 2009, ha lasciato una ferita profonda nei cuori di tutti i sanniti; una ferita mai ricucita, e che a pensarci fa ancora male. Ma a Gennaio qualcosa è cambiato: lo stadio è tornato a riempirsi, i cuori a battere, la città a sognare; sognare un traguardo così grande e che sembrava così lontano, che ora è talmente vicino da non rendersene conto. La Strega guarda la Storia diritta negli occhi. Tante volte quegli sguardi si sono incrociati, ma troppe volte la Storia ha poi rivolto gli occhi altrove. La città non è addobbata a festa, c’è paura di un’ennesima delusione. Ma stavolta l’aria è differente, c’è voglia, c’è consapevolezza. Due i match ball, uno solo il punto che serve per coronare un sogno tramandato di generazione in generazione. Martedì all’alba, sono terminati i 12.847 tagliandi totali, e venerdì nel giro di un’ora i 1.500 tagliandi ulteriori. Benevento si veste con il suo abito migliore, la città è pronta. 30 Aprile 2016, sette anni dopo potrebbe chiudersi il cerchio. Benevento, non arrivare in ritardo: hai un appuntamento con la storia.