Lazio-Inter, una sentenza su Mancini

Posted By on Mag 2, 2016 | 0 comments


Michele D’Alessio

A 180 minuti dalla fine del campionato, in casa Inter è giunta l’ora di emettere una sentenza. La sconfitta patita in casa di una buona Lazio è stata il manifesto di questo girone di ritorno, in cui l’Inter ha dilapidato quanto di buono costruito nei primi tre mesi di campionato. Il principale responsabile di questo fallimento, perchè di questo si tratta dal momento che la società aveva fissato come obiettivo minimo il terzo posto, è Roberto Mancini.

Al tecnico di Jesi va riconosciuto il merito di aver fatto cambiare passo all’Inter rispetto alla scorsa stagione, che si concluse con uno scialbo ottavo posto. Il miglioramento in termini di piazzamento c’è stato, ma nel corso della stagione sono state veramente pochi i momenti in cui si è apprezzata una grande squadra.

Almeno una quindicina di punti sono stati gettati al vento per errori tecnici ma soprattutto per mancanza di concentrazione e cattiveria. E qui, la responsabilità del tecnico, è evidente. In un campionato come quello attuale, ma soprattutto come dimostra il Leicester, la forza mentale conta tanto quanto quella fisica, se non di più. Squadre di livello inferiore, come ad esempio il Sassuolo autore di una stupenda annata, sono sì organizzate molto bene dal punto di vista tattico (e comunque meglio dell’Inter…), ma hanno soprattutto un atteggiamento giusto, propositivo, affamato e orientato alla vittoria di ogni contrasto.

Inter-Juventus di Coppa Italia è stata la dimostrazione di quanto detto. Una squadra determinata e cattiva che è stata capace di mettere sotto la Juventus, a sua volta mentalmente spenta e sicura del
passaggio del turno. Una partita a suo modo storica, in cui l’Inter si è piegata alla sfortuna soltanto nei calci di rigore.

Partite così non possono costituire un’eccezione, ma dovrebbero essere la regola. Il timore è che l’attuale guida tecnica non sia in grado di trasmettere queste sensazioni alla squadra, come invece ha fatto Massimiliano Allegri nel momento più difficile ad inizio stagione, riuscendo ad ottenere la vittoria del campionato grazie ad una cavalcata formidabile, dettata soprattutto dalla mentalità vincente del tecnico livornese.

Nel momento più importante della stagione, quando si potevano riaprire i discorsi per la terza piazza, l’Inter si è presentata a Genova con un approccio alla partita per nulla pugnace e zelante. Lo stesso, se non peggio, si è visto contro la Lazio all’Olimpico. Un gruppo di giocatori appiattito dalla rassegnazione, che ha faticato a trovare soluzioni offensive.

La sensazione futura è che per fare il salto di qualità nella prossima stagione, l’Inter abbia bisogno di più figure carismatiche dentro lo spogliatoio, che sopperiscano alla scarsa spinta emotiva proveniente da Roberto Mancini. I punti persi contro le cosiddette “piccole” come Verona, Carpi, Palermo, Atalanta, a conti fatti sono costati la zona della classifica che fa accedere all’Europa che conta.

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