di Marco Cannaviccio
Leicester è campione d’Inghilterra. Una vittoria incredibile, ai limiti dell’impossibile per una compagine partita per salvarsi. Proprio come accadde nel 1998 al Kaiserslautern, i Foxes hanno scritto una delle pagine più romantiche della storia del calcio.
Il Kaiser, come il Leicester ha Ranieri, aveva in panchina una vecchia volpe come Otto Rehhagel, che nel 2004 fu autore di un’altra impresa vincendo l’europeo con la Grecia. Sono tante le analogie del ‘’miracolo Kaiser’’ con l’impresa dei ragazzi di Ranieri: dall’allenatore esperto al timone di una squadra priva di campioni affermati, alle ambizioni di una piccola realtà che aveva l’unico obiettivo di mantenere la categoria.
Conoscere la storia serve a non commettere gli errori del passato: la favola del Kaiserslautern deve servire da monito a Ranieri e alla dirigenza dei Foxes. Il club tedesco, che come il Leicester faceva dell’unione interna il loro punto di forza, dopo la vittoria del campionato perse lo spirito e la fratellanza che avevano permesso di trionfare. Alcuni calciatori, come è giusto che sia, partirono, ma il vero problema fu il deterioramento dei rapporti tra il tecnico e i calciatori rimasti in squadra. I risultati nelle due stagioni successive non furono male, ma dopo il famoso diverbio tra Sforza e Rehhagel, quest’ultimo nel 2000 lasciò il club che nel giro di pochi anni tornò in serie cadetta. Naturalmente questo è il momento dei festeggiamenti e dell’apoteosi per Ranieri e i suoi, ma da domani il buon tecnico romano sarà già proiettato al futuro, ben consapevole che il difficile non è vincere, ma restare al vertice.