Juve-Napoli, la differenza è nella rosa

Posted By on Mag 16, 2016 | 0 comments


Nicola Ciacciarelli

 

Campionato finito. Juventus 91, Napoli 82. Nove punti di differenza. Una differenza pronosticabile prima di iniziare la stagione, ma non dopo le prime 10 giornate (Napoli 21, Juventus 12). I bianconeri sono tornati in corsa, grazie ad una rosa più ampia. 25 i giocatori utilizzati da Max Allegri (se si escludono Llorente, Coman ed Isla poi ceduti), contro i 21 di Sarri, che solo ieri è arrivato a quota 22 con l’ingresso nel finale di partita di Regini, arrivato a gennaio e mai utilizzato. Nei partenopei sono ben undici gli elementi che hanno superato le 30 presenze in campionato, solo sei nella Juventus. Tra gli uomini utilizzati da Allegri solo Caceres, causa infortunio, e Neto non hanno raggiunto la doppia cifra di presenze. Nel Napoli la lista è, invece leggermente più lunga: Chalobah, Maggio, Chiriches, Valdifiori, Strinic e Gabriel, più il già citato Regini, non hanno raggiunto le 10 presenze, collezionando solo spiccioli di partita, rimanendo ai margini del progetto dell’allenatore. Balza all’occhio ,dunque, la superiorità quantitativa, ma anche qualitativa, della rosa juventina. Tra coppe e campionato il Napoli ha ben dieci elementi che hanno superato i 3000 minuti in stagione, con Reina (3960′), Hamsik (3707′) ed Hysaj (3686′) davanti a tutti. In casa Juve, solo in quattro hanno scavalcato la fatidica quota: Buffon (3990′), Bonucci (4386′) e Pogba (4164′) oltre i 4000 minuti e Barzagli (3486′), nonostante i bianconeri abbiano disputato tre gare in più del Napoli , 51 contro 48. Per la Juve c’è l’ultima fatica stagionale,la finale di Coppa Italia con il Milan, ma solo Paulo Dybala (2959′) ha la possibilità di raggiungere i 3000 minuti in stagione. Una distribuzione più omogenea del minutaggio da parte di Allegri, facilitato, come già detto, da una più ampia scelta. Una rosa che è riuscita a sopperire ai tanti infortuni, muscolari e non, occorsi lungo tutta l’annata. A Napoli si guarda al futuro comunque con ottimismo. Un mercato mirato, facilitato dai soldi della Champions, potrebbe ridurre, o colmare, il gap con i pentacampioni d’Italia, che hanno mostrato grande solidità e lucidità nei momenti decisivi  della stagione. Caratteristiche che non si comprano in estate.

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