di Luigi Pellicone
CONTESTO STORICO – Il 1960 è un anno complicato. L’Italia è un paese rurale, analfabeta. É un periodo di tensioni politiche e sociali: a Palermo, e Genova forti lotte sindacali. A Reggio Emilia si scontrano lavoratori e polizia: 5 operai morti. Il 7 luglio si consegna alla storia come la “strage di Reggio Emilia”. Non si parla italiano, se non nelle grandi città.
I media aiutano il processo di alfabetizzazione: il 10 gennaio, prima puntata di tutto il calcio minuto per minuto. La TV propone “Tribuna Politica”, prima trasmissione di approfondimento, e “Non è mai troppo tardi” corso di alfabetizzazione per adulti. Federico Fellini “scandalizza” Chiesa e destra italiana, con la “Dolce Vita” che vince prima la censura e poi la palma d’oro al Festival di Cannes.
Il 20 agosto apre l’Aeroporto Internazionale “Leonardo da Vinci” a Fiumicino. Disgeli fra chiesa romana e anglicana. Giovanni Paolo XXIII incontra l’Arcivescovo di Canterbury.Le colonie africane reclamano e ottengono la propria indipendenza. Congo, Nigeria, Senegal, Burkina Faso, Costa d’Avorio. In Algeria i disordini fra residenti francesi e manifestanti indipendentisti, portano Charles De Gaulle a indire poi ritirare l’idea di un referendum per l’indipendenza del paese nordafricano. Il Cile è distrutto dal terremoto più forte del XX secolo.
Negli USA, l’8 novembre viene eletto John Fritzgerald Kennedy, esponente dei Democratici. Il 13 novembre è un momento storico: un artista di colore Sammy Davis sposa la svedese May Britt. Una sfida agli USA: 31 stati su 50
IL TORNEO – L’Europa è l’embema della divisione del mondo in blocchi. L’ovest è filoamerciano. L’est è legato all’URSS. In questo contesto Hanry Delanauay, Il segretario generale dell’UEFA promuove, nell’ottica del disgelo politico con paesi socialisti, un campionato europeo per Nazioni. Si gioca in Francia: senza diverse protagoniste. Inghilterra, Scozia, Germania Oveste Italia, Belgio, Svizzera e Olanda non partecipano. La scelta degli azzurri crea non poche polemiche: la scelta sembra dettata dalla volontà di evitare ulteriori figuracce, dopo l’eliminazione dai mondiali del 1958 per mano dell’Irlanda del Nord per concentrarsi sulle qualificazioni per la kermesse cilena del 1962. Partecipa, invece, l’URSS, che varca, con Cecoslovacchie e Ungheria la “cortina di ferro”. La tensione della guerra fredda però si fa sentire: la partita fra URSS e Spagna (che avrebbe messo di fronte i due calciatori più forti, Di Stefano e Jascin), semplicemente, non si gioca. Il generale Franco impone alla nazionale di non giocare contro i sovietici che sono cosi agevolati nel cammino verso la finale. La Jugoslavia supera la Francia, i sovietici passeggiano contro la Cecoslovacchia. La finale si gioca a Parigi, il 10 luglio del 1960. L’URSS vince 2-1 e aza al cielo il trofeo.
LA FINALE
URSS – Jugoslavia 2 – 1 dts
Reti: 41′ Galic (J), 49′ Metreveli (U), 114′ Ponedelnik (U)
URSS: Yashin, Tchekeli, Maslenkin, Kroutikov, Voinov, Netto, Metreveli, V.Ivanov, Ponedelnik, Bubukin, Meskhi
Jugoslavia: Vidinic, Durkovic, Jusufi, Zanetic, Miladinovic, Perusic, Jerkovic, Sekularac, Galic, Matus, Kostic
Arbitro: Ellis (Inghilterra)