di Francesco Falzarano
Il girone C è da sempre uno dei più virtuosi della serie D. Quest’anno, favorita e obbligata alla vittoria finale il Venezia; è andata così, ma quanta fatica. In estate, dopo il fallimento dell’era Korablin, il Venezia viene acquistato dal potentissimo Joe Tacopina( ex presidente del Bologna); che affida la parte sportiva a Giorgio Perinetti. L’imperativo è uno solo; vincere, ma non è facile, soprattutto in categorie come la D. In panchina c’è Paolo Favaretto. L’ex Aprilia parte nel migliore dei modi; sette vittorie di fila ed è già fuga. Qualcosa cambia, nelle seguenti otto partite il Venezia colleziona: 3 vittorie, 4 pareggi e 1 sconfitta. La sconfitta in casa con l’Este, che chiude il periodo nero dei veneti, chiude anche l’avventura di Favaretto, sostituito dall’ex Andria Favarin. Tocca inseguire; la neo-promossa Campodarsego non sbaglia un colpo, e il Venezia si ritrova addirittura a -4. Da Febbraio la musica cambia; 15 risultati utili di fila; con la sfida che decide la stagione al “Penzo”. 2-0 al Campodarsego, sorpasso e vetta. La squadra non si ferma più; così arriva la promozione in Lega Pro, con due turni d’anticipo. 90 pt e pronostico mantenuto, con l’imprenditore americano che promette a voce alta la serie A. Un progetto ambizioso, che ha superato uno scoglio difficile come la serie D. Ora tocca alla Lega Pro, campionato ancor più ostico. Si ripartirà da Serafini e Soligo, ma anche dai tanti giovani scovati da Perinetti. Ora dopo tanto fumo negli occhi Venezia non ha più paura di sognare, e può farlo ad occhi aperti. Tacopina di solito mantiene le promesse, vedremo se riporterà gli arancio-verdi ai fasti di un tempo.