di Luigi Pellicone
Poker Servito. Gli Usa si riprendono con gli interessi dalla delusione dell’esordio e demoliscono Costarica. 4-0 senza discussioni, e giochi riaperti per la qualificazione. Agli USA è sufficiente non perdere con il Paraguay per centrare il secondo posto nel girone A e i quarti di finale. Dempsey è protagonista assoluto del match: sblocca la partita sul rigore (concesso in modo piuttosto “casalingo”) e si pone come punto di riferimento per i compagni. Gioca a tutto campo, distribuisce palloni, tenta la conclusione, fa salire la squadra è il primo a portare pressing. Una prova ingigantita, comunque, dalla pochezza degli avversari.
Già, Costarica. Un tracollo. Che fine ha fatto, la nazionale capace di stupire ai mondiali 2014? Inguardabili, i centroamericani. Squadra molle, senza personalità, neanche lontana parente della selezione capace di arrampicarsi sino ai quarti di finale dei mondiali brasiliani. Il gioco è scolastico. L’organizzazione colma le lacune tecniche dei calciatori, ma, una volta perse le distanze in campo, Costarica si rivela quella che è. Un generoso, quanto improbabile, prototipo di squadra. Non è un caso che, una volta andata sotto, Costarica non abbia trovato le risorse per riportarsi in gara. E nel momento in cui, per forza di cose, è stata chiamata ad aprirsi, ha imbarcato acqua da tutte le parti.