Eurostory: La notte del Niño

Posted By on Giu 8, 2016 | 0 comments


di Michele D’Alessio

Il primo passo di una serie leggendaria di vittorie. Gli Europei del 2008 per la Spagna hanno costituito la casella iniziale del percorso che li ha portati nel giro di un quadriennio a salire due volte sul gradino più alto del podio europeo e una su quello mondiale. Partita con il favore dei pronostici, la Spagna riuscì ad arrivare in finale e a sollevare il trofeo continentale per la seconda volta nella sua storia, battendo la Germania sotto il cielo di Vienna.

Quello della squadra di Del Bosque fu un percorso netto: le furie rosse si bevvero Svezia, Russia e la Grecia campione in carica come un bicchiere di sangria. L’unico inciampo fu ai quarti di finale, quando un’orgogliosa Italia guidata da Roberto Donadoni costrinse gli iberici ai calci di rigore. Gli errori di De Rossi e Di Natale costarono carissimo agli azzurri, costretti a salutare immeritatamente il torneo.
La Spagna ebbe accesso alla finale superando una buona Russia, capace di spingersi fino alle semifinali dopo un inizio shock proprio contro Fabregas e compagni nel primo incontro della rassegna in cui rimediò una sonora sconfitta (4-1).

La finale si preannunciava molto equilibrata. Dall’altra parte c’era la solita Germania, qualificatasi per la finalissima dopo aver faticato non poco contro il Portogallo ai quarti e la Turchia in semifinale. Soltanto grazie ad un gol di Lahm al novantesimo i tedeschi superarono la nazionale del Bosforo guadagnandosi così la possibilità di sollevare il trofeo dodici anni dopo l’impresa di Euro ’96.

Agli ordini dell’arbitro Rosetti, Spagna e Germania diedero vita ad una finale chiusa e poco spettacolare. A rompere gli equilibri fu Fernando Torres. El Nino fu uno dei protagonisti di quell’europeo, in un periodo in cui vestiva la maglia del Liverpool e veniva considerato uno dei più forti attaccanti in circolazione.

 

I Reds lo avevano preso dall’Atletico Madrid, squadra in cui è cresciuto ed in cui ora è tornato a giocare dopo varie peregrinazioni, pagandolo 20 milioni di sterline, e lui sul campo in quella stagione aveva risposto andando a segno per ben 33 volte.

Già nella partita del girone vinta contro la Svezia di Ibrahimovic, Torres aveva timbrato la rete del vantaggio. In finale, al primo tentativo di testa colpisce il palo a Lehmann battuto.
Poco dopo, al 33′ minuto, El Nino è abile a sfruttare una verticalizzazione partita dal piede di quel genio di Xavi. Sul filo del fuorigioco riceve il pallone, entra in area e buca l’estremo difensore tedesco con un tocco morbido.

E’ il gol che decide la finale di Euro2008. Fernando Torres, in quella che rimarrà per sempre la sua notte, riporta la Spagna a vincere un trofeo 44 anni dopo. Un trofeo che avrebbe aperto la strada ad un ritorno prepotente della Spagna tra le favorite dei tornei successivi, anche ora, alle porte di Euro2016, nonostante il fallimento dei mondiali del Brasile, è considerata l’avversaria più temibile dalle altre pretendenti al titolo.

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