Di Nicola Ciacciarelli
Che Brasile-Haiti non fosse una partita era piuttosto lecito attenderselo. I verdeoro, reduci da una prestazione non brillante con l’Ecuador, non potevano sbagliare la gara con gli uomini di Neveau. Un match dal sapore comunque particolare, se è vero che dal 2010 un contingente brasiliano inviato dall’allora presidente Lula è presente ad Haiti in missione umanitaria. Le motivazioni sono diverse e riguardano la storia recente del paese caraibico, non proprio baciato dalla fortuna. L’isola haitiana fu colpita nel 2004 dal violentissimo uragano Jeanne che provocò più di 500 morti e ben 80.000 persone persero la casa. Peggio fece ilterremoto sei anni più tardi: 222.000 morti e circa 300.000 feriti. Ad oggi Haiti è uno dei paesi più poveri al mondo, il più povero addirittura se si considerano solo le nazioni dell’emisfero nord. L’80% della popolazione vive in una condizione di povertà degradante e più di metà vive con meno di un dollaro al giorno. A peggiorare le cose ci hanno pensato i continui cambiamenti politici dell’ultimo ventennio.