Speciale Euro 2016: Gruppo F (Austria, Portogallo, Islanda, Ungheria)

Posted By on Giu 10, 2016 | 0 comments


AUSTRIA

austria

 I campionati europei sono una terra sconosciuta per gli austriaci che, paradossalmente, hanno più esperienza nei Mondiali che nella competizione continentale. La qualificazione è un grande traguardo ma l’ultima e unica partecipazione risale al 2008, anno in cui l’Austria organizzò il torneo. L’Austria arriva in Francia da (quasi) esordiente, come tante altre nazioni, ma avendo l’Europeo un numero di squadre ridotto, la probabilità di incontrare subito le grandi nazionali è molto alta e, perciò, la mancanza di esperienza degli uomini di Koller (oltre il fatto che non partecipa a competizioni continentali e mondiali da qualche anno) potrebbe essere uno svantaggio. Nonostante ciò, l’approdo alla fase a gironi è già da considerarsi un importante passo in avanti per la ricostruzione di una nazionale competitiva.

Koller arriva sulla panchina dell’Austria accompagnato da una serie di critiche, ma alla fine i risultati e il gioco sono dalla sua parte. Dopo anni l’Austria ha un’identità di gioco e dei giocatori di qualità su cui fare affidamento. Con tutta probabilità Koller schiererà il solito 4-2-3-1, modulo mai abbandonato in questi due anni. La difesa è il fiore all’occhiello di questa squadra: in porta ci sarà Almer, mentre la retroguardia a quattro sarà formata da Klein, Dragovic, Hinteregger e Fuchs. In mediana spazio a Baumgartlinger e Alaba, mentre dietro l’unica punta Janko si muoveranno Harnik, Junuzovic e Arnautovic.

PROSPETTIVE: Ottavi di finale

PORTOGALLO

portogalli

Fernando Santos non vuole commettere passi falsi, ma soprattutto vuole raggiungere la Francia con una squadra titolare già ben definita e rodata al massimo. Proprio per questo prima dell’Europeo il Portogallo affronterà in amichevole la Norvegia il prossimo 29 maggio, l’Inghilterra il 2 giugno a Wembley e l’Estonia l’8 giugno. Santos dovrebbe schierare un 4-3-3 con Rui Patricio tra i pali e Eliseu, Pepe, Carvalho e Fonte in difesa. Le rivali dovranno stare molto attente al centrocampo formato daMoutinho, Sanches e Gomes, una garanzia a livello di intensità di gioco e tecnica e un mix che può anche competere con le nazionali più forti. Inoltre è dagli esterni offensivi lusitani che passerà molto del gioco di Santos con CR7 a cogliere l’attimo lì davanti.

La scelta dei 23 è stata molto difficile per Santos che ha dovuto sopperire a molte mancanze. I lusitani, infatti, non sono stati baciati dalla fortuna in questo periodo dato che gli infortuni hanno fatto sì che giocatori come Bernardo Silva, Danny, Tiago e Coentrao (entrambi titolarissimi) rimassero a casa. Quando vengono a mancare due titolarissimi come Tiago e Coentrao, correre al riparo con scelte di ‘seconda mano’ non è mai un buon inizio. Nonostante le assenze, il girone non è proibitivo e le amichevoli pre-europeo serviranno per fondere al meglio l’undici titolare.

PROSPETTIVE: Quarti di finale

ISLANDA

islanda

Il 2016 sarà ricordato per il ritorno a grandi livelll del 4-4-2 grazie alle eccezionali annate di Leicester e Atletico Madrid, ma l’Islanda ha adottato con successo il metodo sin dall’inizio delle qualificazioni. Tanta abnegazione, concentrazione al 110% e voglia di supportare il compagno, questi i segreti dell’undici in maglia blu. Difesa ben registrata e bloccata, centrocampo compatto, con calciatori in grado di destreggiarsi sia in fase offensiva sia in recupero di palla, ed un duo offensivo molto mobile, che non concede punti di riferimento alle difese avversarie.

Non potremo però aspettarci dall’Islanda un tasso tecnico fuori dal comune. Come abbiamo visto, in rosa troviamo calciatori che non sfigurano nei maggiori campionati continentali, ma se un terzo dei convocati milita in club dell’Allesvenkan svedese, un motivo ci sarà. Da non sottovalutare inoltre il fattore psicologico. Se durante le qualificazioni il non aver nulla da perdere ha permesso ai ragazzi di Lagerbäck di giocare a cuor leggero, non è detto che ciò possa aiutare ora che il sogno è stato raggiunto. La mancanza di esperienza continentale della rosa rischia di giocare brutti scherzi, soprattutto in difesa, reparto che nelle qualificazioni si è distinto per una organizzazione sopraffina, ma che a prima vista sembra l’anello debole dell’Islanda.

PROSPETTIVE: OTTAVI, attraverso piazzamento fra le migliori terze

 

UNGHERIA

ungheria

COME GIOCA – Gli uomini di Storck alternano un classico 4-4-2 che punta sulle accelerazioni delle ali, in particolare di capitan Dzsudzsák, a un 4-5-1 decisamente più coperto, con più quantità a centrocampo e una punta più rapida (Nemeth o Priskin) per sfruttare le ripartenze. A volte gli elementi di qualità tendono a rimanere un po’ isolati, vittime del tasso tecnico non propriamente eccelso del resto della squadra, ma l’undici ungherese sopperisce alle carenze con la disciplina tattica; non per niente, i magiari sembrano trovarsi più a loro agio quando devono difendersi, piuttosto che in fase di possesso palla.

La rosa non trabocca di esperienza in campo internazionale, se si escludono i “grandi vecchi”. Il fatto di giocare in un girone tutto sommato abbordabile, naturalmente se non si considera il favoritissimo Portogallo, rischia di creare grattacapi all’Ungheria, che ha dimostrato di sapersela giocare molto bene quando è sfavorita, ma che a volte tende a sottovalutare l’avversario se ritiene di poter fare la partita.

PROSPETTIVE: Eliminata al primo turno

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