Luigi Pellicone
Colombia, sconfitta cercata? Il dibattito è aperto. I cafeteros, in formazione largamente rimaneggiata, perdono 2-3 con Costarica e gettano, forse consapevolmente, alle ortiche il primo posto del girone. Per il primato, bastava un pareggio. Arriva una sconfitta che, in teoria, complica i piani. La Colombia con ogni probabilità, nei quarti di finale, si ritroverà il Brasile. Forse, proprio quello che voleva…
Dietro il turnover un atteggiamento non propriamente agonistico, si nasconde una scelta precisa. Pekerman, sa il fatto suo. Tabellone alla mano, sa benissimo che il primo posto del girone lo avrebbe indirizzato verso una semifinale, sgraditissima, con la sua Argentina. Avversario che, magari, è meglio incontrare in finale. Il Ct dei cafeteros ritiene, e non a torto, più agevole incontrare un Brasile non eccelso ai quarti e una semifinale comunque alla portata (ad oggi, le indiziate sono Messico e Cile) piuttosto che incontrare la superfavorita Argentina in semifinale. Gli ingessi di Jamez Rodriguez e di Cuadrado, inserito a risultato compromesso, rappresentano la quintessenza di una scelta non esattamente sportiva. La Colombia riduce le distanze ma ricerca tutt’altro che disperatamente il pari. Costarica festeggia la sua prima vittoria nella competizione. La Colombia piange lacrime di coccodrillo. Attenzione, però, perchè la storia insegna che al dio calcio non piace chi gioca a dadi con lui.