Il Galles “remain”: il miracolo di Coleman

Posted By on Lug 1, 2016 | 0 comments


TIZIANO VILLANACCI

Questo Europeo sta regalando emozioni e suggestioni. Il Galles, alla prima  partecipazione, centra la semifinale dove troverà un’ulteriore sorpresa: il Portogallo.  Il vero artefice del miracolo chiamato Galles ha un nome ed un cognome: Chris Coleman. Quando arrivò alla guida dei “Dragoni” subì una cocente sconfitta per 6-0 contro la Serbia. Negli spogliatoi i suoi giocatori lo trovarono in lacrime, ma proprio lì iniziarono a compattarsi ed a costruire una squadra che è stata capace di stupire tutti.

Questa sera la partita, l’ex allenatore del Real Sociedad e Fulham, l’ha vinta tatticamente. Ha scelto di schierare nel suo 3-5-2 Robson Kanu al posto del titolare Vokes. L’ex attaccante del Reading, in questo momento senza squadra, garantisce più mobilità e meno presenza di punti di riferimento contro una difesa rimaneggiata ma molto statica come quella belga. A ricevere le sue sponde accorrono Allen e Ramsey che con la loro visione di gioco trovano sempre l’uomo libero sulla fascia. Quest’ultimo punta l’avversario e lo salta con regolarità vista anche la superiorità numerica data dal terzino in sovrapposizione. Da qui si arriva sul fondo e si creano occasioni. Sembra un gioco apparentemente semplice ma bisogna essere in grado di insegnarlo prima e di metterlo in pratica poi. Tutto questo senza dimenticare Bale, che con la sua classe ed il suo carisma attira a se uomini e libera i suoi compagni. Poi la ciliegina sulla torta Coleman se l’è voluta regalare da solo: cambio perfetto a quindici minuti dalla fine con Robson Kanu che esce per far posto proprio a Vokes che ripaga il suo CT segnando il gol della sicurezza.

In un Regno Unito che è uscito politicamente e calcisticamente dall’Europa c’è un uomo che sta facendo di tutto per far si che i suoi ragazzi abbiano in mente solo una parola: Remain. Non lo svegliate da un sogno che si è costruito idea su idea!

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