LUIGI PELLICONE
Juventus? Irraggiungibile. Napoli? Senza Higuain e, forse, Koulibaly. Milanesi? Non pervenute, anche dietro a Lazio e Fiorentina. Dietro ai bianconeri, che hanno già mortificato sogni e ambizioni della concorrenza, c’è il vuoto. Paradossalmente, un enorme vantaggio per la Roma. A patto di sfruttarlo. La sensazione è che, almeno sino ai preliminari di Champions, si voglia puntare molto, se non tutto sul Gioco di Spalletti. Alla stregua di valore aggiunto. Basterà per superare il primo scoglio stagionale? Non è meglio preservarsi dai rischi piuttosto che correrli? Il mercato dove sono di moda i “pagherò”, fra l’altro specialità della casa del direttore sportivo giallorosso, offre una soluzione: il “rischio calcolato”. Acquistare in prestito, pagare a giugno con la ragionevole certezza che alla Roma basta davvero poco per garantirsi con ragionevole certezza la “pole position” per il campionato dei “normali”.
DIFESA – JJ non basta. Se la Champions è fondamentale per il futuro servono due innesti. Non delle stelle, ma perlomeno calciatori di sostanza. Presentarsi ai preliminari con il brasiliano e il greco, senza alcuna riserva, e con una X in basso a destra, non è un rischio, ma un vero e proprio azzardo. La prima alternativa alla coppia centrale, ad oggi, è Marchizza. Dietro Florenzi, c’è Torosidis. Un volo senza paracadute. Spalletti, fra l’altro, l’ha detto e ripetuto: Florenzi, a suo avviso, è più un esterno di centrocampo, specificatamente a sinistra. Si parla di Bruno Peres, si è parlato di Zabaleta, si è discusso di Caceres. E però lì c’è ancora Florenzi.
CENTROCAMPO – Tielemans, Diawara e Borja Valero. Arrivassero due su tre, la Roma costruirebbe una linea mediana competitiva. Forse l’unico reparto a livello della Juventus. Per adesso Spalletti conta su De Rossi, Nainggolan, Stootman, Gerson, D’Urso e Paredes. Gli ultimi due sembrano di passaggio: addirittura a Pinzolo il giovane italiano è stato preferito al sudamericano. Anche in questo caso, il ritornello è sempre valido: perché non intervenire prima dei preliminari? La scappatoia è sempre la stessa: prestito con obbligo di “recompra” a fine stagione. Il famoso “rischio calcolato”.
ATTACCO – Dzeko ha voglia, gamba e sta ritrovando una condizione degna. Se è in forma, e la salute lo assiste, può garantire 15 gol. Nella migliore delle ipotesi anche 20. Si fermasse prima, non c’è neanche da strapparsi i capelli. La Roma è una “cooperativa” del gol. Il gioco di Spalletti può mandare in doppia cifra quattro – cinque elementi. All’orizzonte si profila Zaza, sempre amato dal tecnico toscano. L’eventuale arrivo è legato a un effetto domino che sarà innescato dal Napoli. Se gli azzurri pescheranno in Italia, andranno su Icardi. Mancini su Dzeko o Milic e la Roma su Zaza. Una ipotesi non per forza realizzabile. In attacco si sta anche bene cosi.