Uomini mercato: Matuidi

Posted By on Ago 17, 2016 | 0 comments


Massimo Fabi

Da capire quanto questo big sia importante nel nuovo PSG targato Emery: ad oggi è blindato, ma da qui a fine mese le cose potrebbero cambiare. Seconda metà d’agosto rovente del resto per la Juventus, mirante a completare la rosa con l’arrivo di uno, se non due, centrocampisti di valore che diano ad Allegri maggiori chance di puntare alla tanto desiderata Champions League. Quel vuoto lasciato da Pogba in mediana fa rumore, obbligatoria la ciliegina sulla torta che concluda un mercato in entrata sulla carta stratosferico. Occhi puntati dunque su Blaise Matuidi, perno tuttofare dei campioni francesi del Paris Saint-Germain e compagno di nazionale di Paul con 51 presenze e otto centri. Classe 1987 e di origini angolane, i parigini lo acquistarono nell’estate 2011, già forte di sei anni di Ligue 1 con le maglie di Troyes e Saint-Etienne: seguì un quinquennio eccellente sotto la Torre Eiffel, titolare inamovibile sia per Ancelotti sia per Blanc e dominando la Francia intera insieme a Ibra e compagni. Poi l’arrivo di Emery, e le certezze di sempre improvvisamente incrinate. Su cosa si possono poggiare le speranze bianconere? Su un equivoco di tipo tattico e sul potere decisorio di Mino Raiola.

CARATTERISTICHE. Alto 1.75 m, è un centrocampista mancino, di gran passo e abile nel fare da collante tra difesa e attacco. Veloce e dal fisico asciutto, nonostante sia capitato di vederlo mediano basso in una linea a quattro, come ad inizio carriera o all’Europeo appena concluso, è indubbio che il miglior Matuidi sia emerso nel centrocampo a tre del Paris Saint-Germain: nella veste di mezz’ala sinistra ha infatti messo in mostra tutto il suo potenziale, affermandosi un rullo compressore non solo in qualità di ‘ruba palloni’ ma anche nel garantire forte sostegno agli attaccanti. La sua specialità? Gli inserimenti dentro l’area di rigore. Le incursioni letali nello spazio, insieme a fredde conclusioni frutto di un preciso piede mancino, hanno consentito a questo ‘soldatino’ di accumulare 26 reti nei cinque anni parigini in aggiunta ai 23 assist totali. Corsa e polmoni, ma anche tanta sostanza e un’indole naturale nel partecipare alla fase offensiva: sfruttabile come esterno di sinistra in caso di necessità, inserire Matuidi nel ruolo di metronomo davanti la difesa significherebbe limitarlo. L’esperienza recentissima e non magistrale agli ordini di Deschamps ne è la prova, e l’arrivo di Unai Emery alla guida del Paris ha fatto nascere un delicato dilemma: dove inserire il francese nel 4-2-3-1 tanto a caro al tecnico tre volte trionfante in Europa League?

PROSPETTIVE FUTURE. Seppur giunto in ritardo nella preparazione per via della finale dell’Europeo, l’esclusione dall’undici iniziale all’esordio contro il Bastia ha fatto scattare un piccolo campanello d’allarme. In scadenza nel giugno 2018, l’ingresso come trequartista a un quarto d’ora dal termine ha confermato la difficile collocazione tattica dell’ex Troyes e Saint-Etienne. L’allenatore basco ha ribadito a più riprese di considerare Matuidi tra i migliori elementi in rosa e di volerlo tenere stretto alle sue dipendenze, ma nei giorni scorsi non aveva escluso la circostanza che il club potesse valutare delle offerte e che fosse al tempo stesso utile conoscere la volontà del numero 14 su una permanenza o meno a Parigi. A Vinovo intanto sono giornate intense, essendo a caccia di una colonna che faccia dimenticare, oltre Pogba, il rifiuto di Conte nel lasciar partire Matic: tra i 40 e i 50 milioni la stima del club di Al-Khelaïfi per il ragazzo nato a Tolosa, cifre a cui Marotta si avvicinerebbe grazie alle cessioni di Pereyra e Zaza. Trascinatore non più intoccabile del PSG e cercato anche dal Chelsea, Matuidi cadrebbe a pennello nei 3-5-2, 4-3-1-2 o 4-3-3 di mister Allegri: supportato da Pjanic in versione playmaker, il ventinovenne agirebbe da interno sinistro pronto ad usufruire delle sponde di Mandzukic o delle aperture di Dybala e Higuain. Stessa posizione di Pogba ma diversa interpretazione del ruolo: meno classe e colpi ad effetto, più continuità e consistenza atletica. Un matrimonio ipoteticamente perfetto, essendo Juventus e Matuidi accumunati da una storia simile e da una certa unità di intenti: vincenti in patria, e alla ricerca delle stesse gioie in campo europeo. Non consacratosi a livello internazionale con il PSG e reduce dalla sconfitta amara contro il Portogallo, Matuidi vorrebbe la Champions. Proprio come la Juve, che dopo la vicenda Pogba cercherà di sfruttare a pieno il canale preferenziale aperto con Raiola, procuratore del giocatore. Destini che si incroceranno?

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