Un trasferimento nato sotto una cattiva stella. L’arrivo di Nikola Maksimovic con un volo privato dalla Germania al Napoli e atterrato a Roma sul filo del suono della campanella, è l’ultimo atto di una telenovela trascinatosi fra Il Napoli e il Torino: una trattativa fra provocazioni, ripicche, liti, “mal di pancia” e minacce.
Andiamo con ordine: Sarri, che perderà Koulibaly e Ghoulam per la Coppa d’Africa, e non si fida totalmente di Albiol, chiede Maksimovic. Il Toro non dice mai no, ma il serbo è un diamante. E la gioielleria granata, carissima. Cairo spara alto: 30 milioni. Il Napoli non va oltre i 20. Stallo. In realtà Cairo non disdegna l’offerta, ma spera di tirare su il prezzo confidando in qualche sirena estera. Si gioca all’asta, insomma. I procuratori fiutano aria di guerra…e di affari. Quando il presidente del Napoli alza il prezzo sino ai 25 milioni, sale, ovviamente anche la loro percentuale. E, guarda in po’, quando ADL alza l’asticella, Maksimovic inizia a soffrire di “mal di pancia”. Smette di allenarsi e vive da separato in casa. Mihajlovic, che è serbo come lui, la prende malissimo, alla stregua di un’offesa personale. Sgarbo di un serbo intestarditosi a un serbo testardo e orgoglioso. Scintille. Mihajlovic non le manda a dire, definendolo “morto”. Non ne vuole parlare, di Maksimovic, come se non esistesse più.
Impossibile, a questo punto, che il difensore resti granata: altrettanto complicato, però, portarlo in riva al Golfo. L’affare è troppo “forzato” e il destino ci si mette di mezzo: il difensore è a Francoforte e rischia di restare in Germania. Complicato lasciare il territorio tedesco, in allarme rosso per gli attentati. Una tegola che potrebbe far saltare l’affare. A mali estremi, estrmi rimedi: il Napoli mettere a disposizione del giocatore un volo privato per raggiungere Roma. Ultima pagina di una storia iniziata nel luglio scorso e chiusasi solo a poche ore dalla fine del mercato. Roba da film. Che ADL, dopo questa esperienza, ne abbia in mente uno?