Michele D’Alessio
Camminare sul filo, rischiando di cadere nel vuoto e salvarsi grazie ad una spettacolare capriola. Questo, in sintesi, il weekend vissuto da Frank De Boer, passato da brocco a fenomeno in 72 ore di tempo. La spumeggiante vittoria contro la Juventus, una delle corazzate del calcio mondiale, ha ridato slancio all’ambiente interista con una vittoria che al Meazza contro i bianconeri mancava dal 2010.
Icardi, Perisic, Banega, Joao Mario e compagnia hanno riacceso il campionato e ricompattato una classifica che altrimenti sarebbe sfuggita via. Il solstizio d’autunno è ad un passo e il tempo per gli esperimenti è terminato. L’Inter ha raggiunto la quadratura del cerchio soprattutto a livello mentale. Ora, occorre trovare le motivazioni anche in quelle partite in cui non ci si gioca la vita, ma quei tre punti che passo dopo passo possono portare in alto in graduatoria.
Fa bene De Boer in conferenza pre Empoli a non voler parlare più della partita vinta contro la Juventus. La grandezza di una squadra si misura nella sua continuità di risultati positivi e il Castellani è una tappa fondamentale nel prosieguo del campionato. Empoli e Bologna, due partite in pochi giorni che serviranno a De Boer per arrivare dall’altro capo della montagna, in cui può ritrovarsi in mano una squadra vera, con dei punti, in grado di convincere i cinesi di aver investito bene i loro soldi e, soprattutto, di poter lottare per le zone nobili della classifica.