Sbagliando (non) si impara

Posted By on Set 21, 2016 | 0 comments


Marco Marini

Come successo contro il Pescara. Anche ieri, a San Siro, la Lazio nulla in fase offensiva nel corso dei primi quarantacinque minuti. A prescindere dalle azioni create, obiettivamente poche, la formazione biancoceleste non si è resa quasi mai pericolosa dalle parti di Donnarumma. In attacco la Lazio si è vista ben poco. Benino dal punto di vista tattico fino alla trequarti. Male in fase offensiva. Peccato che nel calcio se non segni non vinci.

Il mister ha deciso di dare fiducia ancora a Djordjevic, reduce da una prestazione opaca contro il Pescara. Ed anche ieri, contro il Milan, il risultato è stato lo stesso: una prestazione deludente. L’attaccante è stato praticamente nullo: poco reattivo anche nel difendere il pallone, non si è praticamente mai fatto trovare pronto. E se di mestiere fai l’attaccante questo rappresenta un problema. Non è un caso che, quando è entrato in campo Keita all’inizio della ripresa, la Lazio ha dato più di sostanza all’attacco. Probabilmente, sarebbe il caso di dimenticare del tutto i dissidi interni tra la società ed il giocatore. Keita vuole giocare e la Lazio di adesso non può fare a meno di lui. A parlare è proprio il campo.

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