Gianluca Guarnieri
Una squadra che ha onorato il proprio mito, fatto di grinta, cuore e rabbia. Il Torino non ha smentito le sue caratteristiche peculiari, resistendo all’assalto del Pescara di Oddo, addirittura in 9 contro 11 per le espulsioni di Acquah e Vives, andando perfino vicino alla vittoria con il palo di “Gallo” Belotti nel secondo tempo, in uno 0-0 che vale quasi come una vittoria. Le caratteristiche sono tutte del tipico “tramendismo granata” con la squadra di Mihajilovic pronta a fare di necessità virtù nonostante i guai e un’inferiorità numerica pesante. Tra i baluardi che si sono elevati sicuramente Joe Hart, a suo agio nel clima Very british dell’Adriatico con pioggia a catinelle e pronto a sventare le minacce rappresentate dalle conclusioni di Verre e Memushaj, e Cesare Bovo bravissimo nel creare il “castello difensivo” granata, ergendo una “Maginot” ordinata nonostante le mancanze davanti al portierone ex Man City, con l’attenzione e la precisione tipica del centrale di Fiumicino. Una squadra tosta e combattiva, capace di stringere i denti e di usare la baionetta al momento opportuno. Un Toro che alla fine della fiera si è dimostrato anche capace di sfoderare gli artigli centrando il palo, ed andando vicino alla vittoria che manca alla squadra del tecnico serbo dalla seconda giornata. Ci riproverà domenica contro la Roma di Luciano Spalletti, vincitrice contro il Crotone in modo netto (4-0) nel “lunch match” delle 12,30. Negli ultimi 3 incontri all’Olimpico di Torino è sempre finita in pareggio e per 1-1 e la serie si potrebbe interrompere sia per la Cabala che per le caratteristiche delle due squadre. Gli elementi di interesse non mancheranno di sicuro e potrebbe essere stuzzicante il duello tra Hart e Dzeko, vecchi compagni alla corte di Roberto Mancini nei “Citizens”, senza dimenticare i freschi ex romanisti Castan e Iago Falque (oltre allo stesso Bovo e a Ljajic infortunato). Mihajilovic dovrà per forza di cose ridisegnare la squadra con un centrocampo praticamente fatto, formato da Valdifiori, Benassi e Obi, con Baselli inizialmente dirottato in panchina. Una gara tutta da vedere per rendere più pepato il pranzo del giorno della festa.