Antonio Capotosto
Inter-Lazio e quel 1988. Storie di trofei e…anagrammi in cifre.
Indietro di nove anni, una stagione piena di significati per i due club cari (anche) a Ruben Sosa. Nella storia nerazzurra l’annata 1988-‘89 significa scudetto dei record, nel torneo che aprì al tesseramento del terzo straniero. Il primo dell’attaccante uruguagio in quello che era il campionato più bello del mondo, sulla sponda biancoceleste del Tevere. I tifosi della Beneamata si consolavano invece con le falcate di Brehme, la classe di Matthaus, l’agilità di Ramon Diaz. Ma anche con due intuizioni di casa nostra: Trapattoni arretrava il raggio d’azione di Matteoli da trequartista a regista, mentre con il mancato arrivo del granata Cravero (vestirà anche la maglia della Lazio) ‘Giuanin’ affidava il ruolo di libero ad Andrea Mandorlini. Colui che ha deciso Inter-Lazio del 22 gennaio 1989. Era la quattordicesima giornata: un po’ tardi? Il campionato è iniziato il 9 ottobre, una settimana dopo la cerimonia di chiusura dei Giochi di Seul. Nella storia biancoceleste stagione 1988-’89 significa quella del ritorno definitivo nella massima serie. L’allenatore della Lazio era Giuseppe Materazzi. Papà di Marco e suocero del compianto Maurizio Maestrelli.