La Roma vince per 3-1 contro il Chievo l’ultima partita del 2016. Gara non semplice, ma che i giallorossi riescono a portare a casa senza grosse difficoltà. L’iniziale vantaggio del Chievo, nato da un grossolano errore difensivo di Bruno Peres, viene pareggiato a fine primo tempo da una punizione di El Shaarawy, che ha risposto nel migliore dei modi alle voci che lo vedevano giù di morale per la mancata titolarità nella partita contro la Juventus. Nel secondo tempo Dzeko sfrutta un’azione del Faraone per siglare il 2-1. Il Chievo non tira più in porta, Spalletti si dispera per le numerose occasione sciupate dalla squadra, in particolare dal bosniaco; ci pensa Perotti, entrato a dieci minuti dal termine, a chiudere ogni discorso, procurandosi e calciando il rigore del 3-1.
L’inside della partita non è dedicato alla Roma, bensì al Chievo. O meglio, al suo allenatore. Rolando Maran merita una chance in una grande squadra. Allenatore intelligente, ha vissuto una carriera militando in piccole società, sia da calciatore che da allenatore. Difficilmente le sue squadre subiscono disfatte totali: messe bene in campo, anche se prive di grandi giocatori, riescono sempre a fare la loro figura. Record di punti con il Catania (56) nel 2012, ha portato il Chievo al nono posto in classifica la passata stagione. Un risultato straordinario, ricordando sempre di come i Clivensi rappresentino un miracolo sportivo. Anche quest’anno non avrà problemi a salvarsi, nonostante la rosa della squadra non sia migliore di tante altre che lottano per salvarsi.