Francesco Maiocchi
I cinesi non sono ancora arrivati, per quello ci toccherà aspettare marzo, ma è ufficialmente cominciato un nuovo ciclo rossonero. Dopo anni di magra, dopo allenatori che lo erano solo di nome e sessioni di mercato da suicidio, finalmente il Milan è tornato ad avvicinarsi alla sua storia. In estate è arrivato il più grande acquisto dai tempi di Ibrahimovic: “Vincenzo Montella”. C’è chi dopo appena un mese lo criticava rimpiangendo Giampaolo, ma il tempo ha dato ragione all’Aeroplanino. Mesi di duro lavoro, esclusivamente sulla testa di un gruppo demotivato. Ora il Milan ha consapevolezza e voglia. Ieri a Doha ha pagato 20 minuti di inesperienza, ma proprio il gol della Juve ha dato la possibilità ai rossoneri di tirare fuori le loro qualità. Per tutto il secondo tempo il Milan ha fatto sua la partita. Impostazione dalla difesa, cambi di gioco rapidi sulle fasce e tanto estro sulle fasce. L’infortunio di Alex Sandro ha permesso a Suso di dominare sull’out di destra. Allegri, ripreso di nascosto, ha mostrato la sua rabbia per tutta la libertà concessa all’esterno spagnolo. Ma non bisogna dimenticarsi della prestazione di Bonaventura, sofferente ad inizio gara. Dopo il giallo a Lichtsteiner e il rosso mancato, ha potuto fare quello che voleva creando scompiglio sulla fascia sinistra. Bertolacci da regista è tornato quello dei tempi di Genova. Non varrà 20 milioni, ma ora sta dimostrando di meritarsi il posto in squadra. Unica pecca è Bacca che ormai sembra aver perso il suo killer instinct. Il Milan, come detto comincia un nuovo ciclo. Non è ai livelli della Juve o della Roma come organico, ma ora ha la consapevolezza di potersela giocare contro chiunque in Italia. C’è il rammarico per un mercato completamente a 0, ma la filosofia è quella giusta. Giovani, freschi e arroganti. Ora c’è nuova energia per la Champions.