Massimo Fabi
Carlos Bacca, la nota stonata del minuetto rossonero di Doha. Se la sfida di Supercoppa ha costituito un evento carico di romantici significati in casa Milan, tra il possibile ultimo titolo della presidenza Berlusconi e il primo trofeo alzato da promesse d’oro come Montella e Donnarumma, al tempo stesso non ha fatto altro che certificare le difficoltà della punta colombiana accusate in questa prima metà di stagione. Tra il ‘top player’ del Milan disastrato della scorsa annata e il quasi oggetto misterioso di quella corrente, un elemento in comune è tuttavia rimasto: per una società a corto di liquido nel breve, considerati i ritardi inerenti il closing con la cordata cinese, Bacca costituirebbe ancora la ricca risorsa sacrificabile in caso di offerta allettante. La grande pretendente sarebbe sempre la stessa, il West Ham, club che in estate era arrivato a offrire quei 30 milioni richiesti dal Milan ma rifiutato dallo stesso calciatore in quanto non disputante la Champions. L’ex Siviglia preferì rimanere in Serie A, in un momento in cui, considerato il buonissimo impatto con il calcio italiano, sembrava indiscutibile la sua titolarità al centro dell’attacco di Montella. Quella favolosa tripletta rifilata al Torino nella prima giornata ha costituito una pura illusione, in quanto poco dopo sono venute a galla le problematiche di inserimento nel gioco del nuovo tecnico: predatore d’area sì, ma poco partecipante alla manovra. Pesce fuor d’acqua, è poi emersa la crisi del gol: solo sei le reti in campionato, di cui l’ultima nei primi di ottobre anche complice quel problema muscolare che lo ha tenuto fuori un mese abbondante. Assenza prolungata sfruttata al meglio da Lapadula, entrato alla ribalta sia nelle considerazioni di Montella sia nel cuore dei tifosi delusi a loro volta da quel sabato sera in cui Bacca si trovava nella tribuna del Ramón Sánchez-Pizjuán mentre i rossoneri erano impegnati fuoricasa contro l’Empoli. Tornato abile e arruolato, Montella ha concesso al numero 70 l’occasione più importante, quella della sfida di Supercoppa: chance del tutto sciupata, al pari di quel gol divorato sotto gli occhi di Buffon. Nella rotta Doha-Malpensa sembra esseri formato, in un modo indelebile, il Milan di Montella, di Suso, di Donnarumma e degli altri giovani. Non il Milan di Bacca dunque, in una veste di attore non protagonista. E a pochi giorni dall’apertura della sessione di gennaio, ecco riapparire di un tratto tutti i dubbi circa il futuro prossimo del colombiano. Un ritorno in Andalusia per quanto apprezzato da quelle parti risulta difficile, e con l’ipotesi PSG della sua ex guida Emery ormai tramontata visto l’investimento fatto su Draxler, non restano che le nuove advance del West Ham che in caso di separazione con Zaza proverà ad approfittare della situazione infelice che sta attraversando il due volte campione di Europa League. ‘A Milano sta giocando poco..’: con queste parole, l’allenatore degli Hammers, il croato Bilic, ha ribadito l’interesse per Carlos, offrendogli di fatto la maglia fissa. Gli scenari a questo punto sarebbero due. In caso di offerta irrinunciabile e clamorosa cessione, il Milan disporrebbe del denaro fresco per accontentare le richieste di Montella in più parti del campo; in caso invece di permanenza, l’ipotesi ad oggi più probabile, Bacca si contenderà il posto sino a giugno con Lapadula con conseguenze penalizzanti sul mercato invernale, non essendo previsto alcun investimento di tasca propria. Qualora dovesse verificarsi questa ultima circostanza, la sensazione, comunque, è che un addio ben retribuito sia rinviato solo di qualche mese.