Nicola Ciacciarelli
L’inizio di aprile segna la svolta in campionato. La Juventus al comando con 3 punti di vantaggio sul Napoli batte l’Empoli a domicilio 1-0 con rete di Mandzukic nell’anticipo del sabato e attende la trasferta di Udine del Napoli, la domenica alle 12.30. Il Friuli è lo snodo cruciale della stagione. I partenopei perdono partita, 3-1, e…testa. Higuain segna, ma si fa espellere ed è out per tre giornata.
La Juve vola e forte del +6 non si ferma più. Vince a San Siro con il Milan in rimonta 2-1, tritura Palermo (4-0) e Lazio (3-0) allo Stadium. A quattro giornate dal termine i punti di vantaggio sono addirittura 9. A Firenze arriva il sigillo sul quinto titolo consecutivo. Con la Fiorentina la gara non è delle più belle e spettacolari ma basta un attimo per accenderla. Mandzukic segna nel primo tempo, poi Kalinic pareggia a dieci dal termine, approfittando di un banale errore di Bonucci. Palla al centro, due giri di lancette e Morata sotto porta firma il nuovo vantaggio bianconero. I viola all’ultimo respiro avrebbero l’occasione colossale per strappare un punto, ma Buffon ipnotizza Kalinic dagli undici metri e i tre punti prendono la strada di Torino. L’apoteosi si completa il giorno dopo. Il 25 aprile il Napoli perde a Roma (terza sconfitta esterna consecutiva) e lo scudetto è matematico per la Signora.
Il trionfo arriva con tre giornata d’anticipo. Semplicemente incredibile se si pensa alla partenza a dir poco disastrosa di Madama (4 ko nei primi 10 turni). Ventiquattro vittorie in venticinque partite. Nessuno aveva ”osato” così tanto. Nessuno…prima di quest’anno.