Giacomo Nannetti
Febbraio 2016 non può non essere il mese della Juventus e soprattutto di Simone Zaza. Il 13 febbraio scorso a Torino arriva il Napoli, capolista con due lunghezze di vantaggio sulla Juventus costretta ad inseguire dopo un avvio tutt’altro che esaltante. La partita è molto equilibrata e con sole due occasioni, una per parte, in grado di suscitare emozioni. L’attaccante di Policoro, subentrato al 13’ al posto di uno spento Morata, sin da subito dà una certa vivacità al gioco offensivo di Allegri. Come ormai però aveva abituato i tifosi juventini, Zaza voleva quel gol che spesso aveva trovato in occasioni di partenze dalla panchina. Et voilà, la firma del numero 7 arriva puntuale allo scadere. Proprio quando entrambe le squadre sembravano accontentarsi di un pari, peraltro giusto, arriva la riserva d’oro juventina a cambiare l’inerzia del match e di tutto il campionato. Minuto 88, squadre stanche, Marchiso apre il gioco per il neo entrato Alex Sandro che sovrasta di testa Callejon e Hysaj appoggiando per l’accorrente Evra. Il francese scarica a Zaza spalle alla porta, che con un controllo orientato mette fuori causa un non perfetto Koulibaly e dai venti metri lascia partire il sinistro, che anche grazie alla deviazione di Albiol, trafigge Reina e tutti i cuori dei napoletani. È 1-0, è visibilio allo Stadium. La Juventus vola in testa al capionato per la prima volta in stagione e il Napoli vede allontanarsi il sogno tricolore. Probabilmente è il gol più importante della, seppur breve, carriera dell’attaccante italiano, che mette la banda di Buffon e compagni sul giusto binario per il raggiungimento del quinto scudetto consecutivo, che puntuale arriverà.