Massimo Fabi
L’eredità da cogliere è pesantissima, il biglietto da visita non dei migliori. Successore di Antonio Conte, capace di entusiasmare l’Italia intera durante l’Europeo francese, Giampiero Ventura debutta da c.t. degli Azzurri il 1 settembre nell’amichevole del San Nicola di Bari contro la Francia vicecampione continentale. Gli uomini scelti sono quasi tutti quelli della spedizione transalpina, ma la condizione atletica non è ottimale: cadiamo sotto i colpi di Martial, Giroud e Kurzawa rendendo vano il pari firmato da Pellè. Prima sconfitta, prime critiche. Quattro giorni dopo arriverà però l’immediato riscatto: l’Italia non sbaglia all’esordio del girone di qualificazione al Mondiale 2018 in Russia, piegando Israele allo stadio Sammy Ofer di Haifa. Ventura conferma il 3-5-2, partiamo in maniera arrembante raggiungendo il doppio vantaggio con Pellé e il rigore di Candreva, per poi subire la rete di pallonetto di Ben Haim. Nella ripresa attimi di grande sofferenza vista l’espulsione di un Chiellini in panne, ma il subentrato Immobile scaccerà ogni paura con la sberla dell’1 a 3 finale. Primo successo e primi tre punti nel gruppo G per l’ex allenatore granata, in un percorso reso difficile dalla convivenza con la Spagna e dalla possibilità di accedere direttamente al Mondiale solo tramite il primo posto. Luce di speranza nel grande obiettivo del ricambio generazionale: impiegato nel ruolo di playmaker, in terra israeliana brilla la stella di Marco Verratti.