di Alessia Fratarcangeli
Solita partita a scacchi per il Napoli di Sarri. Sulla carta l’avversario è abbastanza semplice, un Pescara che non ha ancora vinto sul campo in questo campionato. Ma le varianti tattiche preparate da Oddo devono essere comunque analizzate e contrastate a dovere. La formazione abruzzese risulta schierata con un 3-5-2, disegnato appositamente per intasare gli spazi di centrocampo e impedire al Napoli una costruzione di gioco semplice e fluida. Ma la scelta degli esterni non lascia dubbi sul fatto che, non appena i partenopei riusciranno a uscire dal pressing in mediana, i due terzini scaleranno immediatamente per creare un 5-3-2. A quel punto per i ragazzi di Sarri diventerà fondamentale l’apporto degli esterni difensivi e degli inserimenti dei centrocampisti. Con otto, forse nove avversari dietro la linea del pallone, sarà importante dare opzioni diverse alle giocate offensive, così da non risultare statici e prevedibili. La chiave per scardinare un fortino come quello che metteranno su Oddo e i suoi è il sovrannumero sulle fasce. Senza sovrapposizioni o combinazioni strette, le maglie della difesa biancoblu potrebbero impedire ai partenopei di giocare in tranquillità. Ma occhio anche alle ripartenze avversarie. Caprari è una freccia che in campo aperto sa fare molto male e Gilardino è in grado di trasformare in oro anche la minima occasione. Senza lo strapotere fisico di Koulbiably, converrà forse aspettare che l’attaccante avversario riceva ill pallone prima di ingaggiare l’uno contro uno, senza avventurarsi in anticipi che rischiano di compromettere una partita intera. Infine un paio di numeri. Il Napoli ha segnato in 46 delle ultime 47 partite giocate al San Paolo, mentre il Pescara ha il poco invidiabile record di essere riuscita a mantenere la porta inviolata solo in un’occasione. Con trame di gioco lucide e un po’ di pazienza iniziale, gli azzurri dovrebbero portare a casa tre punti importantissimi in chiave Champions.