3 e 1/2, la chiave per chiudere la porta di Szczesny

Posted By on Gen 16, 2017 | 0 comments


Luigi Pellicone

La Roma è cambiata. Genoa e Udinese, due trasferte insidiosissime, fruttano sei punti a una squadra inpiena metamorfosi: bella e sprecona prima, cattiva e spietata adesso. Due vittorie per 1-0 e, in generale, alcuni segnali assolutamente indicativi. La Roma ha vinto cinque vittorie nelle ultime sei partite, subìto appena due gol. Una solidità mai vista negli ultimi anni.

Spalletti ha trovato la chiave per chiudere la porta di Szczesny: Fazio è divenuto un pilastro, agevolato dalla presenza di Manolas e Rudiger e dalla crescita esponenziale di Palmieri. É l’intero sistema, però, a funzionare: la conferma arriva dalle assenze di Rudiger (Udine) e Manolas (Genova) sostituiti da un Juan Jesus. I limiti del ragazzo sono noti, ma inserito in un sistema che funziona, anche il brasiliano è cresciuto parecchio.

Linea a 3 o a 4? Spalletti voleva il 3 e ½ e l’ha trovato attraverso meccanismi ben oliati che cancellano anche alcuni problemi in fase di impostazione. Quando uno dei difensori sbaglia l’appoggio, o il centrocampo perde il pallone, la Roma non si fa più trovare impreparata. Dimenticate le imbucate centrali o i tagli alle spalle dei terzini bassi fuori posizione. La squadra “scappa” all’indietro, lasciando pochi spazi e soluzione, se non la conclusione da fuori. Particolarmente interessante la soluzione Palmieri. Il brasiliano ha gamba e polmoni sufficienti per sdoppiarsi in fase di possesso, come quinto a sinistra con la Rudiger che da destra scala verso il centro. In fase di non possesso, Emerson fa il quarto a sinistra e il tedesco copre le spalle a Peres, che, alzato di una ventina di metri, può permettersi di “addormentarsi” senza aprire praterie alle sue spalle. Con il recupero di Paredes, Spalletti ritrova anche il facitore di gioco dai piedi più che buoni, che a volte è mancato. Strootman e Nainggolan, in condizioni straripanti, garantiscono copertura, corsa e qualità. Sarà curioso capire se quando rientrerà Salah giocherà anche Perotti. La fase difensiva funziona a meraviglia, paradossalmente, da quando non gioca più l’egiziano che però è quello più pericoloso in zona gol. La sua assenza si sente eccome. Dzeko segna molto meno rispetto al recente passato e in generale la squadra ha meno occasioni. Però è molto più equilibrata. Cosa scegliere? Nell’attesa, Spalletti si copre con l’intercambiabilità dei ruoli: il nuovo modulo permette maggori ricambi. Peres e Salah sulla destra, Perotti ed El Shaarawy a sinistra, De Rossi, Paredes e, in ultimo Gerson, da affiancare a Strootman. Il recupero di Florenzi, che potrà essere riutilizzato a centrocampo, e di Mario Rui restituirà profondità ad una rosa che andrebbe comunque puntellata con un innesto a centrocampo e un esterno. Ultimi giorni di mercato, in questo senso, decisivi. Con la Juve a + 4 e in difficoltà sarebbe delittuoso non provarci.

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