Gianluca Guarnieri
Invulnerabile. La Roma di Luciano Spalletti inaugura il suo nuovo corso difensivo, che ha portato al team di Piazzale Dino Viola benefici evidenti e un continuo inseguimento alla capolista Juventus, per una sfida scudetto sempre più interessante.
Parlano le cifre: la squadra giallorossa infatti nelle prime 4 partite del 2017 ( tre di campionato e una di Coppa Italia) non ha subito goal e considerando il mese di dicembre, ha al suo passivo solo due marcature, ovvero quelle di Higuain in Juve-Roma (l’unica pesante che comportò la sconfitta…) e quella di De Guzman in Roma-Chievo del 22 dicembre (inutile per i veneti al fine del risultato).
Una solidità della retroguardia che ha trovato la sua quadratura dal momento dell’accantonamento del quartetto per un pacchetto a tre, formato spesso da Manolas, Fazio e Rudiger con l’esplosivo Szczesny tra i pali e la copertura di Daniele De Rossi, vero e proprio frangiflutti. Dimenticato perciò il cliché della squadra “spallettiana”, tutta giocate e spettacolo, per una ciurma più solida, meno votata all’estetica e più pragmatica, pronta ad usare sciabola e baionetta al posto dell’elegante fioretto.
Se si dovesse dare un volto e un nome a questa new version, l’identikit corrisponde senza dubbi a Federico Fazio, “centralone” di fisico e statura, capace di dare sostanza in mezzo, usando accortezza e piazzamento in maniera adeguata per supplire ad uno scatto non irresistibile.
Visto ad inizio stagione come un oggetto misterioso o tutt’al più come un panchinaro, l’ex Tottenham ha dato un qualcosina in più nella zona arretrata, blindandola ancora di più e accelerando in maniera sensibile la mutazione del dna romanista. Meno fronzoli e più concretezza: ben tre 1-0 consecutivi , “modus operandi” tipico proprio della rivale Juventus, da sempre Regina del calcio concreto e redditizio. Una strada nuova, con parecchi pro in più rispetto al passato. In fin dei conti, ed è nella storia del calcio, gli scudetti si vincono con la solidità difensiva.