Francesco Maiocchi
Le partite del Milan sono ormai un copione che si ripete settimana dopo settimana. I rossoneri entrano in campo molli e anche contro il Napoli vanno subito sotto. Poi la reazione, anche se questa volta i punti portati a casa sono 0. L’approccio alle partite è un problema che i rossoneri si portano dietro ormai da anni e che Montella sembrava aver risolto. Problema che però per Montella può essere anche un assist. In questi mesi abbiamo esaltato la squadra in ogni modo. Giovani, genio tattico ecc… Ma quanto visto fin’ora è un miracolo targato Vincenzo Montella. In attesa di capire chi sarà il proprietario del Milan, la società sta per commettere un grave errore: confondere una magia dell’allenatore con la normalità di una squadra che fino a ieri aveva paura di vedersi allo specchio. La Champions si allontana e forse è un bene per il Milan. Il detto dice meglio un uovo oggi che una gallina domani, ma entrare nella massima competizione europea rappresenterebbe il Milan per quello che non è: una squadra pronta per lottare per le prime posizioni. Il Milan è e resta una squadra media, con buone individualità che fino ad oggi hanno dato quella marcia in più che ha fatto sognare. L’obiettivo è di entrare in Europa e la mentalità, quella del secondo tempo, è quella giusta. Il Napoli ha rotto dopo pochi minuti ogni schema sfruttando la velocità dei suoi attaccanti. Partita che si è giocata più sugli episodi che sul gioco visto che anche il gol del Milan arriva da un errore individuale. Nel secondo tempo, e questo deve rendere orgoglioso il Milan, il Napoli ha pensato solo a difendere lanciandosi in un paio di contropiede. Non è cosa da poco per una squadra rinata da poco tempo. Anche Galliani nel post partita a Milan Tv vede il bicchiere mezzo pieno: “Il Milan è come Rocky Balboa, guardia bassa, ma poi tira cazzotti”.