di Alessia Fratarcangeli
L’importante è farsi trovare sempre pronti quando il mister ti consegna la maglia da titolare. È questo lo spirito con cui Emanuele Giaccherini sta affrontando la sua nuova avventura in azzurro. Due i gol per l’esterno nelle due gare giocate da titolare. Dopo aver segnato nella gara di Coppa Italia contro lo Spezia, mette la sua firma anche in campionato chiudendo il match contro il Genoa, aperto dal gol di Zielinski. E’ stato il primo centro in campionato per l’ex Bologna, una rete che ha un sapore particolare, soprattutto dopo le voci di mercato dello scorso gennaio che davano già per finita la sua parentesi partenopea. Visto il non impiego da parte del mister, la mancanza di spazio diventava giorno dopo giorno un macigno difficile da poter sopportare: la situazione era indigesta e il malumore non era poi così nascosto dato, che il suo procuratore ne era portavoce: “Emanuele vorrebbe più spazio in squadra, se il Napoli non glielo concede cercheremo altre soluzioni”. Ma la società ha subito sottolineato l’importanza dell’esterno, confermando il giocatore nella rosa di Sarri. E la decisione si è rivelata decisamente quella giusta perché Giaccherini sarà sempre più fondamentale, ora che gli impegni del Napoli diventano sempre più frequenti e ci sarà continuamente bisogno di ruotare gli interpreti dell’undici sarriano.
Giaccherini è un calciatore molto esperto, soprattutto a livello internazionale; è duttile, ovunque l’allenatore lo schieri, riesce a dare supporto positivo alla manovra della squadra e a volte i tanti sforzi vengono ricompensati anche da un gol, magari quello che chiude definitivamente la partita. Il suo comportamento post-gol, poi, dice tutto: i borbottii sono stati ripagati, come anche la fiducia che Sarri gli ha voluto dare e il Giak ringrazia sentitamente anche tutti i suoi tifosi. La corsa sotto la Curva B ha qualcosa di romantico perché, nonostante le incomprensioni e i malumori personali, Giaccherini è un ragazzo umile che sa far breccia nel cuore del suo pubblico. E forse, a suon di lavoro, impegno e gol, convincerà anche il suo allenatore a impiegarlo più spesso.