Quella maledetta “zona”

Posted By on Mar 8, 2017 | 0 comments


di Alessia Fratarcangeli

L’urlo sull’inno della Champions, il gol di Mertens, il primo tempo da grande squadra che annichilisce le Merengues. Ma alla fine della serata quello che rimane è solamente tanta, troppa delusione. Il Napoli perde anche il ritorno con lo stesso risultato dell’andata, 3-1 per il Real Madrid, ed esce dalla massima competizione europea. Meglio non parlare di “uscita a testa alta”, sarebbe solamente un tentativo di indorare una pillola fin troppo amara da ingerire. Gli azzurri hanno dimostrato per 55 minuti di saper schiacciare una delle squadre più forti del vecchio continente, aiutati anche dal fatto che il Real Madrid non sta attraversando un periodo particolarmente roseo per quanto riguarda l’espressione di gioco (nonostante una rosa fatta di grandi campioni). L’1-0 ha fatto esplodere il San Paolo, il 2-0 sarebbe stato meritato. Ma il secondo tempo svela gli altarini: Sarri o De Laurentiis non possono aggrapparsi solo alla solita scusa “loro sono troppo forti”.

L’asse Kroos-Ramos si dimostra letale. I due gol di Sergio Ramos (48 gol di testa in carriera) erano decisamente evitabili e una volta incassato il primo il morale dei partenopei è calato drasticamente. Il mister, come ha dichiarato nel post partita, aveva studiato minuziosamente tutti i singoli movimenti dei Blancos, soprattutto quelli del tanto temuto Sergio Ramos; aveva provato gli schemi con i suoi ragazzi, ma non è bastato. L’errore che ossessionerà per giorni interi Sarri è quella maledetta marcatura sullo spagnolo. Marcare a zona in quei momenti equivale praticamente a un suicidio calcistico, perché Ramos ha tutto il tempo di coordinarsi, prendere il tempo e saltare indisturbato, colpendo la palla perfettamente verso la porta di Pepe Reina. Il Napoli accusa il pareggio e alla seconda occasione, il Real Madrid segna con un gol molto simile: cross di Kroos e Sergio Ramos vola indisturbato verso la doppietta, coadiuvato dalla deviazione di Mertens.

Sarri è stato tradito proprio dagli episodi più studiati e che più temeva. Di certo non sarà soddisfatto perchè ieri sera dalle prime battute c’era la sensazione che il Napoli potesse riscrivere la storia con una notte magica, ma gli episodi condannano lui e la sua squadra. La delusione è tangibile sui volti del mister, di Hamsik e di Mertens nel post-partita. L’unica cura possibile sarà dimenticare in fretta questa serata e concentrarsi sulla rincorsa al secondo posto in campionato e sulla semifinale di ritorno contro la Juventus in Coppa Italia.

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