Juve: che “Joya”!

Posted By on Mar 11, 2017 | 0 comments


Giacomo Nannetti

La legge (dello Stadium) è uguale per tutti. La Juve schianta per 2 a 1 il Milan in extremis con un rigore trasformato da Paulo Dybala, che si riprende una piccola rivincita su Donnarumma che gli aveva negato la gioia a dicembre in Supercoppa. La vendetta di Doha è servita, proprio con un rigore, che in Qatar fu pagato a caro prezzo dai bianconeri.

È una Juventus un po’ rimaneggiata a causa della squalifica di Cuadrado, dell’indisponibilità di Chiellini e del forfait all’ultimo di Manzdukic. Partono dunque titolari Alves e Pjaca sulla trequarti e Benatia al centro della difesa, con Barzagli dirottato a destra. I padroni di casa iniziano forte e mettono in difficoltà il Milan in più occasioni, dove Donnarumma è chiamato agli straordinari per mantenere la parità. Madama gioca un buon calcio, crea molto, ma spreca tantissimo, anche a causa del prodigioso 99 rossonero. Al 30’ passa la Juve con Benatia che imbeccato sul filo del fuorigioco da Alves firma il vantaggio. La squadra di Allegri continua a macinare gioco e occasioni, ma gli attaccanti non sono cinici, e così un contropiede concluso da Bacca alla scadere della prima frazione ristabilisce la parità. Nella ripresa le occasioni per la Juventus continuano a fioccare, ma sia per merito di Donnarmumma che per demerito del reparto offensivo juventino il risultato resta sull’1 a 1. Il Milan cerca di rispondere alla Juve con qualche timida ripartenza, ma nulla più. Nell’ultimo quarto d’ora Buffon e compagni sembrano essere un po’ in debito di ossigeno e la manovra non è più così fluida, ma le occasioni non mancano lo stesso, fino a quando però allo scadere De Sciglio apre troppo il braccio in area ed è rigore per la Juve. Dybala freddissimo sigla il vantaggio e manda in estasiil popolo juventino e firma il momentaneo +11 sulla Roma.

La Juve vince ancora, ma deve assolutamente ricaricare le pile in vista della sfida Champions di martedì con il Porto, ma soprattutto deve fare mea culpa per le troppe occasioni gettate via, che in Europa potrebbero essere pagate a caro prezzo.

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