Giacomo Nannetti
Missione compiuta, seuppur con qualche sofferenza d troppo nel finale. Alla Juventus basta un primo tempo, più precisamente 30 minuti di alto livello, per archiviare la causa Samp. I bianconeri partono forte costruendo tantissimo e infatti dopo 7 minuti sono già avanti grazie a Cuadrado. Madama non si ferma e continua a creare molto, ma a metà primo tempo Dybala si accascia a terra per un piccolo fastidio muscolare che lo costringe a uscire: è la fine dell’ottima Juve vista fino a quel momento. Entra Pjaca che comunque fa delle buone cose in fase di possesso, ma poi sembra non aver appreso completamente le meccaniche difensive e così iniziano le prime urla di Allegri. La truppa pluricampione si spegne pian piano e il tecnico toscano capisce che serve tenere alta la tensione per non rischiare di compromettere il risultato, così nella seconda parte di gara lo show è tutto di Max in panchina che s’infuria moltissimo per la poca malizia dei suoi. La gara continua a non andare per il verso giusto, con la Samp che spinge sempre di più sull’acceleratore e una Juve che non riesce ad avere più una manovra fluida che possa mettere in condizione i propri attaccanti di far male alla difesa blucerchiata. Nei minuti finali gli uomini di Giampaolo provano a cercare la via del pari che però, a causa della solida difesa juventina, anche senza Chiellini, Bonucci e Sandro rimasti in panchina, non arriva. L’unica nota positiva della ripresa è l’ennesimo record di Buffon che supera Boniperti e diventa il giocatore juventino con più minuti in serie A. Al termine è 0-1 con Allegri che vince lì a Marassi proprio dove la sua Juve fece la sua peggior prestazione degli ultimi anni perdendo 3-1 contro il Genoa. I bianconeri soffrono più del dovuto, ma alla fine passano sulla Samp anche con il motore che non gira al massimo e così possono mettere un altro importante tassello verso la conquista del sesto titolo consecutivo… che sarebbe leggenda.