Francesco Falzarano
LUIS JOSE’ GAYA Un predestinato. Quando scelse Valencia alla tenera età di undici anni, i genitori furono chiari : sarebbero rimasti insieme al ragazzo a Predeguer, piccola cittadina nella provincia di Alicante di soli 7.000 abitanti: 120 km quattro volte a settimana, uno sforzo enorme per lui e per la famiglia. Il Valencia è più di una squadra per il ragazzo, una fede, un culto. A quattordici anni, quando la dirigenza giovanile lo porta nella residenza del club. Esordio ufficiale con la maglia del Valencia in Coppa del Re, grazie all’allenatore Mauricio Pellegrino. Poi Gayà si impone nella squadra B, il Valencia Mestalla, in terza divisione: così un anno dopo, il 12 dicembre 2013, è il più giovane giocatore nella storia del Valencia a giocare in una competizione europea, a 18 anni e 6 mesi, contro il Kuban Krasnodar in Europa League.
CARATTERISTICHE : Dicono sia l’alter ego di Jordi Alba, ma non è del tutto vero. Gayà è aggressivo, ma ancora troppo leggero fisicamente e gli avversari tendono a sfruttare questo suo difetto. Cerca sempre di fare la cosa giusta per non esporre la squadra a inutili transizioni ed è raro vederlo dribblare, preferisce saltare l’uomo in corsa e non da fermo. Molto attento in fase difensiva, soprattutto nelle diagonali, diligente e intelligente nel difendere la porta.
FUTURO : Il suo sogno sarebbe quello di portare il Valencia ai fasti di un tempo, mai vorrebbe lasciare quella maglia che ama. Ma il calcio ha delle regole, e spesso i giocatori forti spiccano il volo. Ambito in Spagna soprattutto da Atletico e Barcllona, l’Europa l’osserva. Il presente dice Valencia il futuro? Vedremo.