Manchester City – Manchester United: più difetti che pregi

Posted By on Apr 28, 2017 | 0 comments


Tiziano Villanacci

Un insolito “Thursday night” è stato la cornice di un derby che vedeva contrapporsi le squadre che più hanno speso nell’ultima sessione estiva in Premier League. Lo United di Mourinho faceva visita ad un City ferito dall’uscita nei tempi supplementari dalla FA Cup contro l’Arsenal. La partita ha avuto un andamento tattico chiaro sin dai primi minuti di gioco. Guardiola si schiera con il suo classico 4-2-3-1 con Sane e Sterling sugli esterni e la qualità di De Bruyne a supportare Aguero. Il City è più propositivo e prende il pallino del gioco, cercando di trovare spazi tra le linee di uno United che si chiude con accortezza. Mourinho ha diversi problemi di formazione e schiera in attacco i giocatori più in forma a sua disposizione, Martial e Mkhitaryan dietro Marcus Rashford con a centrocampo i muscoli di Fellaini uniti al dinamismo di Carrick ed Herrera. Il primo tempo non regala emozioni, ci provano De Bryune e Rashford con giocate singole di grande qualità ma le due squadre non riescono a trovare le giuste trame e si annullano. Nella seconda frazione la situazione non cambia e né City né United trovano continuità in fase offensiva. Gli uomini di casa ci provano di più soprattutto nei minuti finali quando la partita si innervosisce, a causa dell’espulsione di Fellaini per una testata ad Aguero. Guardiola tenta la carta Gabriel Jesus che trova anche la rete ma in offside.

Ciò che più colpisce è che questo match si è disputato dopo lo spettacolo del Bernabeu tra Real Madrid e Barcellona, ex squadre rispettivamente di Mourinho e Guardiola. L’unico punto di incontro tra queste due partite è rappresentato proprio dai due ex allenatori. Il calcio inglese si conferma ancora troppo fisico e non sempre in grado di garantire spettacolo in campo, nonostante la presenza di innumerevoli campioni. Ieri City e United hanno messo in evidenza più i loro difetti che i loro pregi. La squadra di Guardiola è ancora eccessivamente ancorata alle idee del suo allenatore, non riuscendo a trovare velocità di manovra e concretezza. Lo United ha acquisito lo spirito combattivo di Mourinho ma fatica ad imporre gioco soprattutto nelle grandi partite, con l’attenuante di essersi presentato all’Etihad Stadium con un alto numero di partite sulle gambe e con diversi infortuni in ruoli cardini del campo, Ibrahimovic su tutti. Barcellona e Real Madrid hanno catturato l’attenzione non solo per il risultato ed il gol di Messi nell’ultima azione disponibile, ma per lo spettacolo che sono state in grado di creare. Guardiola e Mourinho sono approdati in Inghilterra con lo scopo di avvicinarsi a quei livelli, ma il lavoro da fare è ancora molto, tatticamente e mentalmente. I giocatori a disposizione ci sono, da entrambe le parti, ma è difficile arrivare ad punto di arrivo così alto in poco tempo.

Chi ha deluso maggiormente è stato il City, soprattutto se si pensa alla gara dell’andata, dove nella prima ora di gioco Aguero e compagni avevano incantato il teatro dei sogni di Old Trafford. L’involuzione della squadra di Guardiola è nel suo punto di massimo, sia dal punto di vista del gioco che da quello dei risultati, con l’eliminazione dalla Champions League per mano del Monaco, l’uscita dalla FA Cup contro l’Arsenal e la quarta posizione in Premier League, a tredici punti di distanza dal Chelsea di Antonio Conte. Anche la squadra di Mourinho sta deludendo, sia per come si esprime in campo che per la posizione in classifica, quinta posizione ad un punto di distacco dai cugini.

Tanto lavoro e pochi alibi, sia per lo United che per il City, con la speranza che il prossimo derby possa essere spettacolare e ricco di sorprese quanto quello del 10 Settembre scorso.

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