Nicola Ciacciarelli
Primo obiettivo centrato per la Juventus che con due reti nei primi 25 minuti regola una Lazio coraggiosa ma disattenta. Un sontuoso Dani Alves e Leonardo Bonucci spianano la strada alla Vecchia Signora. La Lazio bussa con Keita al 6′ poi si lascia andare tutto d’un tratto. La posizione di Dybala è un’enigma irrisolvibile per Inzaghi e la defezione di Parolo, dopo appena venti minuti, non fa altro che regalare più spazio a La Joya. Con Alves l’argentino duetta che è una meraviglia. Occupazione degli spazi e recupero della posizione ,ogni qualvolta la Lazio prova a ripartire, sono gli ingredienti giusti per controllare una gara incanalatasi subito sui binari sperati. L’incontro si decide sule fasce. Alex Sandro non spinge troppo sull’acceleratore, rimanendo all’erta perchè dalle sue parti ogni tanto si vede Keita. L’ex Porto, però, quando scende fa male come in occasione del cross vincente per l’1-0. Dani Alves stravince il confronto con Lulic, creando spesso e volentieri la superiorità numerica. Il modulo bianconero assomiglia ad un 4-4-2 che manda in tilt i biancocelesti. La Juve è superiore a metà campo, costringendo Milinkovic ad una gara di sacrificio. Il serbo lontano dagli ultimi venti metri è disinnescato. Madama con estrema facilità trova le giuste linee di passaggio e rifiata prolungando il possesso palla a cui la Lazio riesce ad opporsi solo nella seconda parte della ripresa. Il calo dei bianconeri c’è. L’ingresso di Anderson regala verve agli attacchi laziali, ma Neto e la BBC sbarrano la strada ad Immobile e compagni. La coppa prende la strada di Torino per la terza volta consecutiva. Come mai era successo nella storia della competizione. Tre, un numero che ricorre spesso nelle ultime settimane in casa Juve quando si parla di trofei. Uno è in cassaforte. Domenica è aperta la caccia al secondo…