Antonio Capotosto
Nella stagione 1980-’81 l’Inter iniziava la propri serie negativa nelle battaglie con i Blancos. L’8 aprile gli uomini di Bersellini uscivano a testa bassa dal Bernabeu (Santillana e Juanito), sbagliando qualche occasione di troppo. Al ritorno non bastò un gol del capitano Bini, dopo un palo di Prohaska nelle battute iniziali. E così il Real volava in finale per la nona volta.
L’ultimo atto era in programma al Parco dei Principi il 27 maggio. Tra le Merengues e la settima affermazione il Liverpool di Bob Paisley, che aveva eliminato il Bayern Monaco grazie alla regola del gol in trasferta. E di Neal, Thompson, McDermott, Sammy Lee, Ray Kennedy, il portiere Clemence, Case, Souness, Ray Kennedy: nove giocatori e un tecnico che quattro anni prima avevano poggiato la prima Coppa dei Campioni nella bacheca di Anfield. E che in quella notte parigina di trentasei anni fa inserivano la terza, grazie alle rete di Alan Kennedy a meno di dieci minuti dal termine. Era la quinta affermazione consecutiva di un club inglese, la sesta assoluta: i Maestri come il Real Madrid. Ancora una delusione per Uli Stielike, sconfitto in finale dai Reds come nel 1977, quando vestiva la maglia del Borussia Monchengladbach. Si riscatterà anche lui nel 1985 con la prima Coppa Uefa della storia madridista.