Nicola Ciacciarelli
L’inizio è identico, quasi peggiore, ma stavolta il finale di Marassi è diverso da quello dello scorso anno. La Juve subisce due reti in sei minuti e va all’inferno. Dybala la riporta in paradiso con la prima tripletta in bianconero. Una discesa agli inferi che inizia con l’autorete di Pjanic e prosegue con il rigore causato da Rugani su Galabinov e concesso dal VAR. Juve in bambola, ma capace di reagire stavolta. Un uomo solo al comando, o quasi. Paulo Dybala sfodera le armi migliori e prende per mano i suoi. Con il destro, il piede che non sempre usa volentieri, trafigge Perin. Replicherà su rigore e metterà il definitivo sigillo alla gara con un fendente rasoterra che sfiora il palo e si insacca. Poesia in movimento la sua. Novanta minuti fatti di costanza, come se quel 10 sulle spalle lo avesse ancor di più caricato e responsabilizzato. Giocate e personalità al servizio di una squadra in difficoltà a Genova come nello scorso novembre. L’argentino trova la sua posizione ideale fra le linee e manda in tilt le coperture rossoblù. Abile a svariare non fornisce punti di riferimento. Quando Higuain è spalle alla porta ed arretra il suo raggio d’azione per far salire i bianconeri è lui ad agire da punta vera e propria con il supporto di Mandzukic. Per un Dybala in forma strabiliante, c’è un Cuadrado che annaspa per un’ora. Controlli banali che diventano impossibili, concentrazione che sembra abbandonare il colombiano e scarsità di benzina. Eppure l’ala si accende al 65′ con uno stop e dribbling meraviglioso e rete di sinistro. C’è tutta la potenza, la forza d’urto e le infinite risorse tecniche di un’intera rosa nella rete dell’ex Fiorentina. A Juan, in chiaroscuro fin quel momento, basta un lampo, un secondo per accendersi ed essere decisivo con la rete del 3-2, allontanando l’ingresso di Douglas Costa. Quante concorrenti possono dire di avere un arco così ricco di frecce? Non molte. Di certo nessuna ha Paulo Exequiel Dybala. El nuevo diez bianconero.
NB: Prima di essere accusato di blasfemia il sottoscritto precisa che non c’è nessuna intenzione di apparentare Dybala a Maradona, se non per il numero di maglia.